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Divina Misericordia, oggi veglia con Papa Francesco

Questa sera alle 18.00 in Piazza San Pietro, Papa Francesco presiede la Veglia di preghiera per quanti aderiscono alla spiritualità della Divina Misericordia che la Chiesa celebra nella seconda domenica di Pasqua. Domani mattina, alle 10.00, sempre in Piazza San Pietro, il Santo Padre presiederà la Messa per questa occasione. Ieri, alla vigilia di questo importante appuntamento, il cardinale Walter Kasper è intervenuto al Congresso apostolico europeo della Misericordia che si sta svolgendo nella Basilica romana di Sant’Andrea della Valle.

Divina Misericordia

Le colpe dei cristiani
Se Dio è diventato uno straniero soprattutto in Europa e nel nostro mondo occidentale – ha detto il cardinale Kasper – “i cristiani hanno una certa colpevolezza” perché “parlano spesso di Dio in un modo che non corrisponde esattamente al Vangelo, la Buona Notizia; parlano spesso non di Dio, che è un Vangelo, ma di un Dio che fa paura, minaccia, punisce”.

E’ il tempo della misericordia
“Oggi – affermava già Papa Giovanni XXIII – è venuto il tempo non delle armi del rigore, ma della medicina della misericordia”. “Oggi – dice Papa Francesco – è il tempo della misericordia. La Chiesa oggi è chiamata essere un ospedale di campo”.

Misericordia non è buonismo
Ma “sarebbe una semplificazione o meglio, un grave fraintendimento – osserva il cardinale Kasper –  opinare che la misericordia sia solo un certo buonismo, e dia testimonianza di un Dio per così dire solo gentile e innocuo, che non prende sul serio il male e i peccati. Non si può appiattire il concetto di misericordia” facendolo sfociare in “un cristianesimo a buon mercato”. Pertanto “è del tutto errato mettere in contrasto verità e misericordia come alcuni fanno”, perché “la misericordia non toglie le verità della fede, anzi le fonda”.

Dove non c’è misericordia vivono i demoni
“La misericordia – rileva ancora il porporato – ci apre la strada per la nuova evangelizzazione” e “ci porta all’aggiornamento dell’annuncio del Vangelo”. “Con la sua misericordia Dio è fedele – e cioè giusto – a se stesso. Dio non è legato alle nostre regole di giustizia, Egli è legato solo a se stesso e alla sua carità”. “Senza la misericordia la somma giustizia può diventare somma ingiustizia. Dove non c’è misericordia vivono i demoni, ha detto Dostoevskij”.

Una Chiesa dalla mano tesa
La misericordia – ribadisce il cardinale Kasper – non è semplice buonismo, ma incontrare Gesù “nei poveri, negli affamati, assetati, rifugiati, e in tutti i miei fratelli e sorelle bisognosi”. I santi sono quelli che hanno preso sul serio la misericordia di Dio.  E conclude: “Se la Chiesa non è richiusa in se stessa, una chiesa solo per un’élite, che si crede il Resto santo, che si distacca dalla massa cosiddetta perduta, ma una Chiesa dalle porte aperte, soprattutto una chiesa povera per i poveri, una Chiesa in uscita, una chiesa missionaria, che sa che non è possibile parlare di Dio, il cui nome è misericordia, senza vivere la misericordia”, se non è una Chiesa “del dito morale alzato, ma dalla mano tesa”, solo allora “potrà irradiare un raggio di luce e di calore nel nostro mondo”.





Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va/Sergio Centofanti)

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