A sorpresa e nel più totale silenzio, l’Ufficio di Presidenza della Camera ha accelerato sul taglio dei tempi del divorzio. «All’insegna del tutto e subito si vuole cancellare di fatto i tempi di riflessione destinati al tentativo di salvare la famiglia e non si prevedono norme a tutela delle parti più deboli (uno dei coniugi e soprattutto i figli) o forme di assistenza alle famiglie in crisi» commenta Francesco Belletti, presidente del Forum. “Nessuno, nel corso della discussione, si è mai chiesto come aiutare le famiglie prima della crisi con adeguati servizi di assistenza alla coppia ed alla famiglia, con consultori, servizi di accompagnamento piscologico. interventi di criss management e di mediazione familiare. Sembra quasi che la stabilità coniugale che pure a parole è definita un valore e un bene comune da promuovere e tutelare, di fatto venga considerata un optional. Conseguenza è che non si fa nulla per evitare la dissoluzione delle famiglie che è un vero e proprio dramma sociale. Su sollecitazione del Forum sono stati presentati alcuni emendamenti e ordini del giorno, che mirano a garantire un accompagnamento alla fase pre e post separazione con particolare riferimento alla mediazione e conciliazione familiare. Auspichiamo» conclude Belletti «che almeno su queste forme di garanzia, i deputati sappiano andare oltre le discipline di partito e facciano appello alla coscienza in difesa della famiglia, testata d’angolo dell’intera società”.
La Camera ha approvato la proposta di legge sul divorzio breve che prevede una riduzione dei tempi per lo scioglimento del matrimonio a 12 mesi, in caso di contenzioso, e a 6 mesi per le consensuali. Hanno votato “sì” i deputati del M5S, Pd, Fi, Sc, Sel e Fdi; “no” i popolari Per l’Italia-Udc. La Lega ha lasciato libertà di coscienza. Fra i contrari, ma a titolo personale, Eugenia Roccella (Ncd) che ha parlato di «legge ideologica» che favorisce «una famiglia liquida» che «non è la famiglia prevista e tutelata dalla nostra costituzione e dal nostro ordinamento». Il risultato: 381 favorevoli, 30 contrari, 14 astenuti. Massimiliano Fiorin, avvocato e autore del libro La fabbrica dei divorzi, in una recente intervista ha dichiarato: «Tutta questa fretta è ingiustificata (per l’approvazione del divorzio breve). Non c’è tutta questa pressione, non c’è questo esercito di coppie che vogliono divorziare ma sono costrette ad aspettare. In più del 60 per cento dei casi i coniugi non divorziano appena sono passati i tre anni, ma restano separati a tempo indefinito. E le ragioni per un simile atteggiamento non mancano». In secondo luogo, che bisognerebbe, invece, aprire una discussione sulle conseguenze che la legge sul divorzio ha avuto sulla società italiana, quarant’anni dopo la sua approvazione. Così si scoprirebbe che «ha causato una perdita di valore del matrimonio, un aumento delle violenze legate alle separazioni, danni gravi allo sviluppo psicofisico dei figli, molto più gravi rispetto a quelli prodotti a un bambino da una situazione conflittuale in casa, e il dramma dei padri separati, che sono la prima categoria dei nuovi poveri». di DonSa