Ogni giorno siamo afflitti da tante preoccupazioni per le nostre necessità ed in generale per la nostra vita. I soldi che non bastano mai, il lavoro che manca o che scarseggia, quello che desideriamo e che non possiamo permetterci, il desiderio di una vita più agiata. Abbiamo una insita paura del presente, o ancor di più, del futuro. Nella nostra vita ci manca sempre qualcosa, rincorriamo quel qualcosa e una volta ottenuto, partiamo nuovamente alla ricerca di altro. Siamo degli insoddisfatti cronici.
Dio guida tutta la nostra vita nei minimi dettagli, nulla gli sfugge, veglia su di noi 24 ore al giorno e non ci lascia soli neppure per un istante. Dio vede e provvede alle nostre vere necessità, per questo bisogna affidarci alla sua Provvidenza. Il suo Amore misericordioso inonda la nostra vita. Egli non si dimentica mai di noi, poiché conosce ognuno di noi nell’intimo profondo. Non dubitiamo mai della sua presenza al nostro fianco, facciamo, invece, un atto di fede nella sua amorosa provvidenza e confidiamo in lui, anche quando non possiamo capire ciò che ci accade. È per questo che Maria in un suo messaggio dice:
Desidero che vi riuniate in chiesa ogni giovedì per adorare mio Figlio Gesù. Lì, davanti al Santissimo Sacramento, rileggete il capitolo sesto del Vangelo secondo Matteo dal punto in cui si dice: “Nessuno può servire a due padroni….” (Mt 6,24). Se non vi è possibile venire in chiesa, rileggete quel brano nelle vostre case. Ogni giovedì, inoltre, ciascuno di voi trovi il modo di fare anche qualche sacrificio: chi fuma non fumi, chi beve alcool se ne astenga. Ognuno rinunci a qualcosa che gli piace particolarmente.
(Messaggio straordinario del 29 febbraio 1984)
Abbandonarsi alla Provvidenza: “Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza. Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? Non preoccupatevi dunque dicendo: ‘Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?’. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena (Mc 6,24-34).