Inizieranno lunedì 17 novembre i lavori per realizzare tre docce per i senza tetto sotto il colonnato di San Pietro, in Vaticano. L’iniziativa è partita da mons. Konrad Krajewski, l’elemosiniere di Papa Francesco, e ha avuto subito la benedizione del Pontefice. L’idea del sacerdote polacco è stata già realizzata in dieci parrocchie romane, a cominciare da Via Gregorio VII, Piazzale Clodio e l’Aventino.
“Noi ridiamo dignità a queste persone che si possono lavare – ha detto don Konrad – Lei immagini che non possono entrare nei ristoranti. Se lei gira per Roma e vuole andare in un bagno pubblico, non esiste proprio! E se ci sono, come nelle stazioni ferroviarie, tutti i bagni sono a pagamento. Certo, non è che non esistano le docce a Roma, perché c’è la Comunità di Sant’Egidio, c’è la Caritas e ci sono alcune parrocchie che le hanno. Ma io cercavo di fare queste docce nelle parrocchie dove ci sono già le mense. I nostri senza tetto vengono già lì per mangiare e allora se 2-3 o 5 al giorno si possono anche lavare, se noi abbiamo 10 parrocchie, significa che in un giorno sono 50, in 10 giorni sono 500!”.
“Questo – sottolinea – è un servizio normale che dovrebbe partire dal Comune, non da noi. Ma lei sa che i progetti noi li facciamo fra un anno, fra due anni, fra dieci anni… Il Vangelo però dice “oggi”: oggi dobbiamo aiutare la gente, non domani. Questo si poteva fare subito, semplicemente parlando con i parroci, trasformando i bagni che hanno in docce. E questo poi appartiene alla parrocchia e quindi nessuno può mandare un vigile urbano che dice: ‘No, non rispettate le normative della Comunità Europea e quindi chiudiamo le docce o i bagni’. Questa è accoglienza del parroco, della comunità parrocchiale e appartengono proprio alla struttura parrocchiale, non sono pubblici. Chi viene a casa mia, dipende da me: proprio per questo si poteva fare subito. Se aspettiamo i timbri dell’assessore e di tutti gli altri, passano mesi o anni! Così, invece si può fare tutto questo in qualche settimana”.
“Noi – conclude don Konrad – siamo il pronto intervento di Papa Francesco e i nostri soldi devono essere distribuiti in modo evangelico. Fare queste docce per i senza tetto è una benedizione per tanti, anche per la città stessa. E’ quello che possiamo fare, nel nostro piccolo”. (A cura di Sergio Centofanti)