Sancta Sedes

Il dolore di Papa Francesco e la sua preghiera per Barcellona: è violenza cieca e crudele

Cordoglio di Papa Francesco per le vittime del terribile attentato a Barcellona. “Dinanzi alla notizia del crudele attentato terroristico che ha seminato morte e dolore sulla rambla di Barcellona – si legge in un telegramma indirizzato al cardinale arcivescovo di Barcellona, Juan Josè Omella, firmato dal cardinale Pietro Parolin – Papa Francesco desidera esprimere il suo più profondo dolore per le vittime che hanno perso la vita in un tale atto disumano e offre preghiere per il loro eterno riposo”.

“In questi momenti di tristezza e dolore” – si legge ancora – il Papa “vuole far arrivare anche il suo appoggio e la sua vicinanza ai numerosi feriti, alle loro famiglie e a tutta la società catalana e spagnola”. Il Santo Padre, conclude il telegramma, “condanna ancora una volta la violenza cieca, che è un’offesa gravissima al Creatore e innalza la sua preghiera all’Altissimo perché ci aiuti a continuare a lavorare con determinazione per la pace e la concordia nel mondo”.

Già ieri sera, il Papa aveva appreso con preoccupazione le notizie che giungevano da Barcellona. Una nota del direttore della Sala Stampa, Greg Burke, riferiva che il Pontefice “prega per le vittime dell’attentato ed esprime la sua vicinanza a tutto il popolo spagnolo, in particolare ai feriti e alle famiglie delle vittime”. Alla Spagna, già colpita nel 2004 dagli attentati di Madrid, il cordoglio della comunità internazionale per questo nuovo attentato ancora una volta rivendicato via web dall’Is.

Vicinanza, preghiera e ferma condanna dell’attentato sono giunte anche dai vescovi spagnoli. “Di fronte a questo fatto tragico ed esecrabile – affermano in una nota – la Conferenza episcopale spagnola vuole mostrare la propria vicinanza e preghiera alle vittime e alle loro famiglie. Al tempo stesso – hanno aggiunto – condanniamo ogni dimostrazione di terrorismo, pratica intrinsecamente perversa, del tutto incompatibile con una visione morale della vita, giusta e ragionevole. Non solo lede seriamente il diritto alla vita e alla libertà, ma è dimostrazione della più dura intolleranza e di totalitarismo”.




Dolore e apprensione sono stati anche i sentimenti dell’arcivescovo emerito di Barcellona, Lluis Martinez Sistach, che al microfono diFrancesca Sabatinelli esprime la sua inquietudine per l’insensatezza di tanta violenza:

R. – La prima mia reazione è stata di dolore, incomprensione e anche di preghiera. C’è stata una reazione di condanna fortissima contro tutti i tipi di terrorismo, come questo, pensato per uccidere le persone innocenti. Non ha senso, non ha un senso umano! Allora la preghiera va ai defunti e a coloro che sono rimasti feriti gravemente e che in questo momento sono circa un centinaio. Solidarietà con le vittime e con i famigliari. Preghiamo il Signore per chiedere la conversione dei cuori umani e per mettere fine al terrorismo.

D. – Perché la Spagna? Perché Barcellona, secondo lei?

R. – Non lo so però, però è accaduto anche in altri Paesi, no? La Spagna era facile. Dalle notizie che ho appreso si diceva che la polizia pensasse che fosse imminente, loro sanno le cose, lo vedevano imminente. Questa volta ha colpito Barcellona e Cambrils, ma può colpire altri luoghi. L’umanità, tutti i Paesi, tutte le Nazioni, devono fare uno sforzo importantissimo per la formazione, per l’educazione, delle persone ai valori della vita e al valore della vita stessa. Penso che la radice sia questa.




D. – È sta colpita Barcellona. Sappiamo però che le vittime sono di tanti Paesi europei …

R. – Di solito chi lavora non passa per la Rambla perché ci sono tanti turisti, stranieri, noi passiamo per altri posti. Il centro della Rambla, dove è accaduto l’attentato, è sempre molto affollato. Ed è un attentato contro l’Unione europea, contro il mondo, perché non sono stati coinvolti solo i catalani o gli spagnoli, c’erano persone di diverse nazionalità, di diversi Paesi che si trovavano a Barcellona. Non ci sono distinzioni, riguarda tutti. E si rimane senza parole, perché ogni attentato lascia sempre con il cuore piccolo, che non sa cosa fare, perché sperimentiamo anche l’impotenza, anche se in fondo non si tratta di impotenza, perché oggi a Barcellona, a Plaza de Catalunya (oggi alle 12 a Plaza de Catalunya si è raccolta una manifestazione che ha osservato un minuto di silenzio per ricordare le vittime ndr) una grande folla gridava: ”Non abbiamo paura! Non abbiamo paura!”. Dobbiamo vincere il terrorismo con la pace, con la fraternità con l’amore. E siamo capaci di farlo perché il Signore ci aiuterà.

Fonte: Radio Vaticana

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