Italiae et Ecclesia

Domani 30 Maggio, il grande giorno di Preghiera. Mons. Fisichella: ‘Necessario tornare a vivere insieme la nostra fede’

“Necessario tornare a vivere insieme la nostra fede”

Monsignor Rino Fisichella

Siamo alla vigilia della diretta – trasmessa in mondovisione – del Rosario dalla grotta di Lourdes dei Giardini Vaticani, con Papa Francesco. L’intervista a Mons. Fisichella.

Riproponiamo l’intervista di Antonio Tarallo a Monsignor Fisichella, tratta da sanfrancescopatronoditalia.it

L’iniziativa è stata promossa dal Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, sul tema “Assidui e concordi nella preghiera, insieme con Maria”. Si uniranno alla preghiera tutti i santuari mariani del mondo, con uno speciale coinvolgimento delle famiglie. Abbiamo rivolto a Mons. Rino Fisichella, uno dei più importanti teologi a livello internazionale, nonché Presidente del Dicastero Vaticano sulla Nuova Evangelizzazione e delegato per i Santuari Mariani del mondo, alcune domande sull’emergenza del covid19.

Eccellenza, la prima domanda non può che riguardare il periodo da poco trascorso, e che – in una certa misura – stiamo ancora vivendo: come ha passato questo periodo di quarantena? Un modo diverso di accostarsi alla Parola, magari con maggiore raccoglimento, visto il silenzio attorno? E i libri che l’hanno accompagnata? Lei, che è un attento lettore, studioso: magari qualche riscoperta-scoperta letteraria?

Certamente questo periodo ha cambiato i nostri ritmi

, anche se devo dire che grazie alla tecnologia è stato possibile lavorare da casa, attraverso la posta elettronica e potendo effettuare collegamenti e videochiamate. E’ stato un periodo in cui ho potuto naturalmente anche leggere e studiare. Per motivi editoriali, ho avuto modo di prendere in mano vari scritti del teologo che considero il mio maestro in teologia, Hand Urs Von Balthasar, e devo dire che con piacere ne ho colto aspetti nuovi e sempre molto attuali.

Si è ritornati – finalmente – alla Celebrazione Eucaristica. Pensa che la serie di trasmissioni live delle messe, avute nel periodo di lockdown, possono considerarsi anche una sorta di “strumento” di avvicinamento a chi è lontano dalla Fede? Il numero di ascolti delle messe del Pontefice a Santa Marta hanno registrato numeri considerevoli. Ma, allo stesso tempo, secondo Lei, quanto è possibile il rischio di fermarsi ora alla sola “diretta televisiva”? Lo stesso Pontefice ha dimostrato una certa “preoccupazione” in merito a questo.

Senza dubbio le celebrazioni delle messe on line sono state uno strumento importante in questo periodo, basti pensare al modo con il quale ci hanno aiutato a vivere un periodo dell’anno liturgico così importante quale il Triduo Pasquale. Certamente, condivido quanto afferma Papa Francesco e, se da una parte sono stato strumento importante, le dirette delle messe ci hanno senza dubbio fatto capire quanto abbiamo bisogno di gesti e di incontri per vivere la nostra fede. Il grande share delle messe del Santo Padre credo abbia sottolineato fortemente, in un momento di sofferenza, il bisogno di Dio da parte di ogni uomo, ma credo che tutti abbiamo necessità di ritornare a vivere e a professare insieme la nostra fede.

Lei, ricopre l’incarico di Delegato ai Santuari Mariani. Immagino che – in questi giorni – sia stato molto in contatto con tutti questi siti che rappresentano per migliaia di fedeli luoghi di profonda devozione mariana. Quale “aria” si è respirata appena l’emergenza sanitaria si è presentata: qual è stata la reazione dei rettori, degli operatori pastorali, dei sacerdoti che svolgono il loro ministero in quei luoghi? E come si presenta, ora, la situazione?

I Santuari hanno condiviso la sorte di tutto il resto del mondo. Anche loro hanno dovuto chiudere le porte ai pellegrini e si sono ritrovati, come le nostre chiese, senza quel popolo che normalmente li abitava. I rettori, così come tutti gli operatori, hanno vissuto la tristezza e l’incertezza di non sapere che cosa sarebbe stato. Dall’altra, hanno sentito in modo forte la fede di tutto il popolo di Dio che si faceva vicino a quei luoghi così importanti per ogni fedele. A riguardo, sono significativi i migliaia di pellegrini che hanno seguito le dirette on line delle celebrazioni, proprio da questi luoghi così importanti per la spiritualità popolare. Anche nei Santuari c’è una grande voglia e desiderio di poter ricominciare come prima. Ne è testimone il fatto che l’iniziativa di Papa Francesco, di recitare il Santo Rosario in contemporanea con tutti i santuari del mondo, ha trovato, proprio nei rettori e negli operatori dei santuari, grande entusiasmo e gioia.

Monsignor Rino Fisichella

Domani, la diretta del Rosario dalla grotta di Lourdes dei Giardini Vaticani, con Papa Francesco. Iniziativa che coinvolgerà i santuari di tutto il mondo. E’ la prima volta nella Storia che avviene qualcosa del genere. Molte volte nella Storia della Chiesa – fin dalle origini, in fondo – è emerso sempre un dato: nei momenti difficili, nei momenti di pericolo, ecco la forza del Rosario a Maria che ci viene in aiuto…

I Santuari sono il luogo in cui il nostro popolo si sente a casa, dove il suo desiderio di incontrare, di “toccare” Dio si realizza. Per questo Papa Francesco, in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo ha voluto recitare il Santo Rosario dalla Grotta di Lourdes dei Giardini Vaticani, in collegamento con i Santuari del mondo. Sarà un evento grande e importante, reso possibile, anch’esso, dai mezzi di comunicazione. Tutto il mondo, nei cinque i continenti, si stringerà attorno alla Vergine Maria, pregando per questo momento doloroso. Non è un caso che sia stato scelto di pregare con il Rosario. Anzitutto perché maggio è il mese dedicato a Maria, e inoltre perché il Rosario, da sempre, è la preghiera dei semplici, la preghiera del popolo che, essendo composta da Padre nostro e Ave Maria, può essere recitata da tutti. Ancora una volta, come spesso nella storia, di fronte alle difficoltà il popolo dei cristiani si rivolge alla Madonna per essere protetto ed esaudito.

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