In quel tempo, venne a Gesù un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi guarirmi!». Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, guarisci!». Subito la lebbra scomparve ed egli guarì. E, ammonendolo severamente, lo rimandò e gli disse: «Guarda di non dir niente a nessuno, ma và, presentati al sacerdote, e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha ordinato, a testimonianza per loro». Ma quegli, allontanatosi, cominciò a proclamare e a divulgare il fatto, al punto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma se ne stava fuori, in luoghi deserti, e venivano a lui da ogni parte. Marco 1,40-45.
Se tu vuoi.
Quando tu vuoi.
Non appena tu vuoi.
Il mio male scompare.
Subito.
Totalmente.
La tua volontà mi fa bene.
Mi fa bella.
Rimarrei qui, in ginocchio, davanti a te.
Tutta la vita.
Amore mio.
Volontà mia.
Purifica la mia vita.
Dimmi che lo vuoi.
Che mi vuoi.
Ma te lo dico subito. Non saprò tacere.
Quanto ti amo. Io, non lo saprò tacere.
Offro al sacerdote quello che è prescritto.
È giusto.
Offro a te tutta la mia vita.
È bellissimo.
La tua volontà.
La tua volontà che mi pulisce la lebbra.
La tua volontà.
La tua volontà che mi fa nuova.
Volontà di amore.
Fatta di parole.
Fatta di mani.
Parlami ancora.
Accarezzami ancora.
Dove sei?
Mi hanno detto quello che hai detto.
Dove sei?
Mi hanno detto quello che hai fatto.
Dove sei?
Voglio sentire anche io quelle parole.
Voglio sentire anche io la tua mano su di me.
Quando hai finito con tutti.
Posso venire anche io da te?
Dove sei?
Di don Mauro Leonardi