Pane, pane, pane.
Carne, carne, carne.
Sangue.
Carne.
Sangue.
Carne.
Sangue.
Carne.
Sangue.
Pane.
Pane.
Ecco, ho tolto tutti i verbi, tutti gli oggetti, tutte le virgole e i punti.
E rimangono queste parole.
Ripetute.
Ripetute.
Ripetute.
Pane, carne, sangue.
Per la mia fame.
Per la mia vita affamata.
Le mie preghiere diventano un banchetto.
Il tuo altare, una mensa.
Tu, amore mio, il mio cibo.
Mangiarti.
Berti.
Per rimanere in te.
Per essere una carne sola.
Un sangue solo.
Una vita sola.
Come si fa?
Non servono le domande.
Non c’è una risposta.
C’è da avvicinarsi.
E aprire la bocca.
E aprire le braccia.
E aprire la vita.
La vita non si fa a parole.
La vita si fa con i passi. Vieni.
La vita si fa con la fame. Mangia.
Di Don Mauro Leonardi
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