Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio… Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? … Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste». Mt 5, 38-48
Non avevo nulla.
E mi hai dato la vita.
Ogni piccola cosa di te.
È passata a me.
L’hai donata a me.
La tua guancia da baciare, da accarezzare.
Tunica e mantello con cui coprirmi, scaldarmi.
Mi hai accompagnato per la mia strada.
Mi hai dato quello che volevo.
Mi hai fatto ricca di quello che hai.
Mi guardi negli occhi.
Non sono più stata sola.
Mai più.
Non sono più stata povera.
Mai più.
Da quando sono con te.
Non hai voluto qualcosa da me.
Non hai voluto nulla in cambio.
Sei venuto da me non per prendere.
Ma per dare.
E io ti ho preso.
Come si vince il malvagio?
Con la debolezza della resa.
Con la forza di uno sguardo dopo uno schiaffo che mi ha gettata a terra.
Con il dono di tutto, quando mi ha già tolto l’essenziale.
Chiedendogli di poter restare ancora dopo che mi ha costretto ad andare.
Perché è il malvagio il vero povero.
E non gli volterò le spalle perché so che ci sei tu a proteggermi.
Perché so che ci sei tu.
E sei tu, amore mio, l’unica pelle, l’unico mantello, l’unica forza e ricchezza che ho da donare.
Di Don Mauro Leonardi