È passato poco più di un anno da quando, in una piccola cittadina del nord, uno sparuto gruppo di persone ha deciso di scendere per la prima volta in piazza sullo stile dei Veilleurs debout francesi, i cosiddetti “Veglianti in piedi” che, con il loro semplice stazionamento in posizione eretta davanti a luoghi simbolo del potere, si opponevano a provvedimenti non conformi alla loro coscienza. Eppure in pochi mesi la situazione ha subito un’evoluzione molto rapida, tanto che nel corso di quattordici mesi sono state migliaia le persone che hanno vegliato in oltre 150 d’Italia. Un intero popolo di giovani, adulti, genitori, nonni, insegnanti, avvocati, medici… si è mobilitato in favore della libertà di espressione, per la famiglia fondata sull’unione tra un uomo e una donna, per la libertà di educazione, per il diritto di ogni bambino ad avere un padre e una madre; e contro il ddl Scalfarotto, contro l’ideologia gender, contro il cosiddetto “matrimonio” omosessuale, contro l’adozione di bambini a coppie omogenitoriali, contro la fecondazione eterologa e contro l’aberrante pratica dell’utero in affitto.
Stiamo parlando delle Sentinelle in Piedi, una rete aconfessionale e apartitica pronta a dimostrare pubblicamente, in maniera silenziosa e assolutamente pacifica, che in Italia sono ancora molte le persone ad avere a cuore i princìpi – non a caso definiti “non negoziabili” – che costituiscono la base della nostra società: la vita, la famiglia e l’educazione. “Mentre il relativismo dilaga e molti sembrano rimanere indifferenti – scrivono le Sentinelle in Piedi–, c’è una rete da Nord a Sud che non solo informa e forma, ma che è pronta a farsi vedere, uscendo dalle sale dei convegni e dalle sagrestie, uscendo allo scoperto per rivolgersi al cittadino comune e svegliare le coscienze sopite. […] In silenzio, leggendo un libro come simbolo di formazione continua, le Sentinelle in Piedi invadono le piazze in un modo del tutto nuovo e pacifico, e si mobilitano ogni volta che è minacciata la natura dell’uomo della civiltà. Da Trento a Salerno, da Bisceglie a Trieste passando per Firenze, Napoli e Milano, da Genova a Venezia, questa resistenza di cittadini, pacifica silenziosa e sempre più numerosa, scende in piazza per ribadire che non è possibile zittire le coscienze di chi ha gli occhi aperti”.
Domenica 5 ottobre questo straordinario movimento di popolo vivrà un momento particolarmente importante dal momento che, per la prima volta, le Sentinelle in Piedi manifesteranno contemporaneamente in circa cento città d’Italia. Tante persone saranno simbolicamente unite per riaffermare – con G. K. Chesterton – che “le foglie sono verdi in estate”: ossia che la famiglia è una sola, che i bambini hanno bisogno di un papà e di una mamma, che essere maschio o femmina non è frutto di una scelta o di un’influenza culturale, che la libertà di coscienza e di espressione vengono prima di qualsivoglia ideologia e non possono essere messe a tacere troppo facilmente.
In tutto questo le Sentinelle in Piedi sono confortate dalla consapevolezza che la loro mobilitazione sta producendo i frutti desiderati: non è infatti un caso se la discussione al Senato del ddl Scalfarotto è momentaneamente “congelata”, così come non è stata vana la mobilitazione delle Sentinelle trentine, alla cui presenza va in parte attribuita la sospensione delladiscussione, presso il Consiglio Provinciale di Trento, del ddl locale sull’omofobia.
Mantenere desta la coscienza e avere il coraggio di portare avanti le proprie idee è quindi necessario, oggi più che mai. Ma soprattutto, oltre che per la società nel suo complesso, è un’azione utile innanzitutto per chi decide di “metterci la faccia” vegliando in piazza, in quanto comporta una nuova presa di coscienza circa i valori sui quali vale ancora la pena scommettere. Ed è anche per questo motivo che, in chiusura, ci sentiamo di rivolgere a tutti l’appello a scendere in piazza con le Sentinelle in Piedi domenica 5 ottobre.
Fonte: http://www.campariedemaistre.com/2014/10/domenica-5-ottobre-sentinelle-in-piedi.html