Di ritorno dalla regione di Tiro, passò per Sidone, dirigendosi verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. E gli condussero un sordomuto, pregandolo di imporgli la mano. E portandolo in disparte lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua;guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e disse: «Effatà» cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo raccomandava, più essi ne parlavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa; fa udire i sordi e fa parlare i muti!». Marco 7,31-37.
Quando non voglio più parlare con nessuno.
Quando non voglio più ascoltare nessuno.
Vieni tu per favore.
Portami in disparte per favore.
Accarezzami le orecchie.
Dammi la tua saliva.
Guarda me e il cielo.
E apri quello che in me era chiuso.
Non lo dirò a nessuno.
Ma la gioia che provo parlerà lei.
Tutti lo sanno.
Tutti lo dicono.
Basta venire da te.
Basta lasciarsi toccare da te senza paura.
E la vita scorrerà ancora.
Tutta da sentire.
Tutta da raccontare.
Quando non voglio più parlare.
Quando non voglio più ascoltare.
Portatemi solo da lui.
Lasciatemi sola con lui.
E non ho bisogno di altro.
Di Don Mauro Leonardi