Dunque, dopo aver sfruttato le braccia dei poveri, facendoli sgobbare per una manciata di denaro; dopo aver comprato i corpi delle loro donne per i piaceri sessuali dei ricchi, adesso si corre a rapinare anche i loro figli facendoli passare per nostri. Poveri, state attenti! La guerra tra poveri e ricchi non finisce mai. Anche se a volte sembra aver raggiunto una tregua. Poveri, attenzione anche ai poveri arricchiti. Poche volte ricordano le loro origini. In genere hanno fretta di cancellare ogni traccia della vecchia povertà. Ne provano vergogna. Poveri, siete sempre voi a pagare il prezzo più alto. Al giudice italiano che parla del “diritto al figlio”
una sola domanda: l’italiano povero che non può permettersi il viaggio in Ucraino o in India, il povero che non possiede 30.000 euro da versare nella cassa della clinica straniera, per questo povero il “diritto al figlio” non esiste? Poveri sempre più poveri. Ricchi sempre più ricchi. C’ era un tempo in cui una mamma che vendeva il figlio per fame suscitava pietà, tristezza, angoscia. C’era un tempo in cui un ricco che, approfittando della povertà di questa donna, le “comprava“ il figlio suscitava orrore, disgusto, nausea. Tutto cambia. Si gioca con le parole. Hanno sempre fatto così i ricchi. Hanno imparato fin dai tempi della scuola a vendere il fumo. Hanno imparato l’arte di ingannare i poveri. Lo fanno tanto bene che il povero nemmeno se ne accorge. Il povero ascolta ma non capisce. E se di una tragedia che suscita ribrezzo la televisione ne parla una, due, dieci volte, alla fine sembrerà normale. Attenti, poveri. Continuando così, verrà il giorno che solo i ricchi potranno permettersi i figli. I poveri dovranno accontentarsi di farglieli su misura. Fin che c’è tempo possiamo ancora ragionare. Tentare di correre ai ripari. Non fare all’altro ciò che non vorresti fosse fatto a te. Nessuna donna al mondo, che non muoia di fame, accetterebbe di fare un figlio su commissione, portarlo in grembo, accarezzargli il capo durante le notti insonni, soffrire le doglie del parto e poi darlo a una straniera che non conosce e nemmeno sa se lo amerà. Nessuna. Ne sono certo. Nemmeno colei che oggi corre in Ucraina per commissionare il parto. Nemmeno tu che stai leggendo queste righe. Padre Maurizio PATRICIELLOLa Quaresima è un tempo sacro, un pellegrinaggio spirituale che ci invita a riconsiderare il nostro rapporto con Dio, con…
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