Secondo appuntamento con il ciclo di catechesi e parole di coraggio e speranza, sul canale You Tube della Redazione di PAPABOYS 3.0 curato da Frà Emiliano Antenucci, il frate conosciuto per la devozione alla Vergine del Silenzio, alla quale è stato recentemente dedicato un Santuario su volontà di Papa Francesco, ad Avezzano (Abruzzo).
Tra le curiosità della produzione innovativa, da segnalare che il mixaggio audio è registrato dal Frate stesso presso un amico DJ, Paul Jockey, che è il producer musicale con uno studio, proprio nelle prossimità del Santuario della Vergine del Silenzio. L’editing video è curato dalla Redazione Papaboys.
DOVE E’ DIO, è IL TEMA DELLA PUNTATA DI OGGI
Dov’è Dio – se lo chiede il frate francescano? Nell’abbraccio di una mamma, negli occhi di un povero, nel sorriso di un bambino, nella brezza leggera del mare, nell’orizzonte di una montagna, nel silenzio del tuo cuore, nell’empatia di un amico, nelle lacrime dei sofferenti, nello spezzarsi dell’Eucarestia, nella semplicità della povera gente, nelle pagine delle storie delle persone che incontri, nel volo di una farfalla e in un fiore che si schiude al cielo… Intorno, fuori e dentro di noi non c’è un motivo per non credere in Dio, perché tutto ci parla e ci riempie della sua Presenza.
E poi una proposta di coraggio e ricerca: Trovo Dio più nell’odore dei poveri che nel profumo degli incensi nelle chiese. Trovo Dio più in un raggio di sole che in preghiere parolaie e confuse. Trovo Dio più in una mamma che abbraccia il suo bambino che in una catechesi sui vari significati dell’amore. Trovo Dio più nelle lacrime di un malato che in una conferenza sul dolore. Trovo Dio più in una carezza di un anziano che in una predica pesante e stancante. Trovo Dio più negli occhi pieni di luce di una persona semplice che nei pizzi, nei camici e nelle candele perfette di cera in una chiesa. Non voglio essere dissacrante, ma voglio consacrare tutto il mondo e tutte le persone che sono opere
meravigliose di Dio. Dio si fa trovare non tanto perché lo cerchiamo, ma perché Lui ci ha già cercati e trovati. Alle volte lo vedo assente e gli grido: «Dove sei?». In realtà, gioca a
nascondino e sono io che sono assente: ed è un modo per rimettermi a cercarlo,
continuamente. Penso spesso che tutte le opere di Dio passano per l’incomprensione,
l’umiliazione, la mortificazione, la pazzia, ma ricordo sempre che per Dio gli ultimi saranno i
primi (cfr. Mt 20,16). La pietra scartata è diventata testata d’angolo (cfr.Mt 21,42). Lo
«scarto» della della vita, della società e anche della Chiesa diventa pietra preziosa e oro per costruire la cattedrale di Dio. Dio è semplice ed è accessibile
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