Il giornale inglese Guardian infatti ieri aveva parlato di quattro donne, di cui due italiane, tenute come ostaggi da parte dei ribelli dello Stato Islamico. Ma non aveva precisato se fossero proprio le due ragazze. Per contro, il quotidiano panarabo aal Quds al Arabi, che si pubblica a Londra, ha riportato una fonte del gruppo di ribelli Ahrar ash Sham, un’organizzazione islamica di opposizione ad Assad, non collegata con l’Isis, per la quale le due ragazze «stanno bene» e «potrebbero essere rilasciate nelle prossime ore». La fonte parla della cattura, da parte di Ahrar ash Sham, di uno dei rapitori delle ragazze, che stava conducendo con le autorità italiane una trattativa ‘privata’ per ottenere un ingente riscatto in cambio della loro liberazione. Il rapitore, sempre secondo la stessa fonte, sarebbe un membro della stessa Ahrar ash Sham smascherato dai suoi compagni. L’organizzazione islamica aveva collaborato, nel 2012, per ottenere la liberazione dei giornalista americano della Nbc Richard Engel e dei suoi collaboratori, sequestrati in Siria da uomini del regime.
Giro non vuole aggiungere nulla: «Su queste vicende bisogna mantenere il riserbo. Posso solo dire – spiega – che stiamo lavorando con il massimo impegno per una soluzione positiva della vicenda. La politica italiana è stata sempre di non lasciare mai soli i concittadini rapiti all’estero. Intendiamo proseguire su questa linea». La prudenza del sottosegretario alla Farnesina è d’obbligo. La situazione è molto delicata e nei sequestri di questo tipo c’è sempre il rischio che gli ostaggi passino di mano in mano, venduti ad altre organizzazioni politiche o criminali.
E un certo ottimismo viene da Salvatore Marzullo, padre di Vanessa: «Sono tranquillo – ha detto all’Adnkronos – credo che a breve rivedremo Vanessa e Greta. Nelle ultime ore – ha aggiunto – abbiamo sentito voci contrastanti sulla loro liberazione. Alcuni le danno ancora prigioniere, altri dicono che siano già libere. La verità è che in questo momento noi non sappiamo nulla di certo, ma io oggi mi sento tranquillo e credo che a breve le rivedremo a casa». Marzullo ha comunque spiegato di non aver avuto alcuna notizia in merito alla liberazione delle ragazze dalla Farnesina.
Quanto all’allarme sicurezza lanciato ieri dal ministro degli Esteri Federica Mogherini, il sottosegretario Giro aggiunge: «Non c’è nessuna minaccia specifica, ma un allarme generale. Siamo in un momento molto complesso: sono tanti i focolai di crisi aperti attorno all’Europa. Questa fase di crisi è iniziata in Siria: dobbiamo operare perché Aleppo, dove c’è ancora convivenza, non diventi come Mosul. Nel mondo sempre più globalizzato pericoli di terrorismo sono sempre presenti. Occorre da una parte alzare la guardia, senza inutili allarmismi, sulla sicurezza interna. Ma dall’altra lavorare per una soluzione politica che assicuri stabilità nella regione, coinvolgendo insieme all’Ue e agli Usa tutti i Paesi in qualche modo interessati: l’Iran, la Turchia, la Russia e gli Stati del Golfo». (Fonte: Avvenire)
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