Se si vuole conoscere come e dove vengono impiegati i fondi dell’otto per mille raccolti dalla Chiesa cattolica ogni anno, è disponibile un database trasparente, aggiornato e interattivo in cui è possibile “curiosare” in tutte le diocesi d’Italia. Dal tetto della chiesetta al ricovero per chi non sa dove mangiare e dormire, ecco la prima mappa interattiva e navigabile della solidarietà.
Quando si legge che grazie all’8xmille alla Chiesa cattolica sono stati realizzati migliaia di progetti e di opere, non si tratta di un modo di dire o uno slogan facilone. In questo, gli spot televisivi aiutano a dare un affresco vivo e coinvolgente di quel che si fa, ma chi ancora nutrisse qualche dubbio sul buon uso dei fondi raccolti attraverso questo sistema di finanziamento, può personalmente accertarsi della destinazione di ogni euro senza muoversi da casa. È sufficiente collegarsi al sito www.8xmille.it : si accede a un database trasparente e dettagliato, improntato all’efficacia e all’efficienza, che sa essere modello di solidarietà tangibile.
In questo modo ogni utente può “curiosare” per scoprire cosa è stato oggetto di intervento nella sua diocesi e la cifra destinata.
Si può infatti agire in maniera mirata, attraverso zoom progressivi, fino ad arrivare all’area che vogliamo mettere a fuoco. Cliccando sul segnalino azzurro che indica il luogo, si apre la scheda di approfondimento relativa all’opera finanziata, in cui sono immediatamente visibili tutti i dati utili a individuare destinatari e importo del finanziamento erogato. Cliccando sul pulsante di dettaglio si apre poi un ulteriore riquadro con le specifiche proprie dell’iniziativa. Grazie al menù a tendina sulla destra è inoltre possibile effettuare ricerche segmentate per Regione, diocesi o ambito di intervento. Infine, se si volesse avere un quadro del consuntivo relativo a una zona specifica, è sufficiente cliccare su “leggi il rendiconto” e impostare il criterio di ricerca desiderato. Ogni tabella visualizzata, divisa per anno, riporta al centesimo le assegnazioni per le tre macro aree: esigenza di culto e pastorali, interventi caritativi, sostentamento del clero.
Non una caccia al tesoro, ma una geolocalizzazione di interventi capillari sul territorio che definiscono una presenza attiva e propositiva, attenta a intervenire laddove più ce n’è bisogno, si tratti di rifare il tetto della parrocchia o di aprire una casa di accoglienza per persone in difficoltà.
Insomma, dove finiscono i contributi dell’otto per mille alla Chiesa cattolica? Si può andare a vedere in Puglia, nella diocesi di Trani – Barletta – Bisceglie, dove con 151.358 euro è stato possibile provvedere alla revisione della copertura, al consolidamento e restauro delle murature portanti e al restauro degli interni della chiesa parrocchiale di Santa Chiara in Trani. Oppure fare un salto in Toscana, diocesi di Firenze: grazie a 140mila euro nel 2015 si è sostenuto il progetto della Caritas “mense diffuse per marginali”: con la calendarizzazione del giro dei ritiri del fresco invenduto e delle consegne alle mense di quartiere e alle strutture di accoglienza della Caritas diocesana. Per cambiare aria ci si può mettere gli scarponi e salire fino ai 2600 metri nel vallone di Saint-Barthélemy, dell’Oratorio Notre Dame des Neiges in Cuney, in Val d’Aosta, restaurato con 38mila euro. Oppure traghettarsi in Sardegna, a Quartu Sant’Elena (Ca), dove con 1.652.662 euro è stato possibile costruire il complesso parrocchiale di San Giovanni Evangelista. Mentre a Vicenza, grazie a un finanziamento di 280mila euro si è finanziato il progetto “La tenda di Mamre” rivolto a persone e famiglie in situazione di disoccupazione o sottoccupazione, ma non ancora in grave emarginazione: per tutti loro sono previsti interventi nell’ambito delle problematiche abitative e attività di reinserimento lavorativo.
Ora non vi resta che cliccare per soddisfare tutte le vostre curiosità su come vengono spesi i fondi dell’otto per mille in ogni angolo d’Italia. Buona navigazione…
Redazione Papaboys (Fonte agensir.it/Emanuela Vinai)
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