I destini tragicamente incrociati dei due figli, uno di 7 anni e uno di 12, delle donne che hanno perso la vita a Davesco
«C’è solo dolore». Ha la voce rotta dal pianto, al telefono, la madre di una delle due vittime della frana che ieri ha scaraventato Davesco nella tragedia: «Non abbiamo niente da dire, c’è solo dolore», ripete. Ma non è vero: c’è anche, nel lutto inconsolabile, un magro sollievo.
Il figlio di una vittima, di 12 anni, è scampato infatti «per miracolo» alla tragedia perché, al momento della frana, si trovava in visita a casa del padre. «Ha smesso di piangere solo dopo ore e ore» racconta quest’ultimo: «Purtroppo è abbastanza grande e ha capito benissimo cosa è successo». Sotto choc, ma vivo. «Il caso ha voluto che sia capitato proprio nel weekend dove toccava a me tenerlo (i due genitori erano divorziati, ndr.). Altrimenti… non oso pensarci», spiega.
Stesso destino – e la coincidenza ha dello straordinario – sarebbe toccato a un altro bambino, di 8 anni, figlio della seconda vittima, scampato al disastro a quanto pare anche lui “grazie al diritto di visita” presso il padre. La donna, una 34enne divorziata (come l’altra vittima), al momento della frana si trovava infatti a casa da sola assieme al suo nuovo compagno, che da ieri è ricoverato al Civico in pericolo di vita. Intanto, tra i familiari delle vittime c’è chi si lamenta perché «a nessuno di noi è stato permesso di avvicinarci al luogo della tragedia». Il primo istinto «è correre sul posto, guardare con i propri occhi, cosa che mi è stata vietata e in quel frangente me la sono quasi presa» conclude il padre del 12enne. «Tutto è inutile, tanto. La madre di mio figlio non c’è più». (Fonte: Ticinonline)