Una giovane madre congolese con la figlia di tre anni rischiava di dormire al gelo intorno a San Pietro poichè tutte le strutture di accoglienza erano sovraffollate. E così i due appuntati le hanno pagato una camera d’albergo di tasca loro “la signora e la bambina sono nostre ospiti”. Poi hanno fatto loro la spesa, pannolini compresi.
Mireille ha 33 anni e lo sguardo innocente. Stringe tra le braccia la piccola Lucia, la figlia di soli tre anni. La dondola, accarezzandole il golfino che le è stato regalato da due giovani uomini, due ragazzi che continua a chiamare «gli angeli di Roma». Nella Città Eterna, all’ombra della Cupola della chiesa di San Pietro, nella notte appena trascorsa, si è consumato un piccolo, grande miracolo di Natale.
Mireille viene dal Congo, è in Italia con la bimba come rifugiata politica. La settimana scorsa Lucia ha festeggiato il suo terzo compleanno senza avere doni. «Grazie, grazie soprattutto a nome di mia figlia» ripete Mireille ai due «angeli di Roma», il più grande regalo è stato il vostro, sussurra commossa. Nella città di Papa Francesco, la Roma dell’accoglienza e della Misericordia, il miracolo di Natale ha il volto di due giovani appuntati dell’Arma dei carabinieri. Due militari della compagnia San Pietro con un cuore grande, che fanno onore al nome della Benemerita. Mireille la scorsa notte era sola in strada, al freddo. Stringeva a sé la piccola Lucia, vestita a malapena con abiti estivi. I due carabinieri di pattuglia sono stati contattati dalla casa famiglia “Suore della Redenzione Villa Mater Admirabilis”. «Presto, venite. C’è qualcuno che ha bisogno di voi». Mireille aveva bussato alla porta della casa d’accoglienza per chiedere di trascorrere la notte, per scampare alla gelata invernale calata sulla città del Tevere. «Qui, purtroppo, non abbiamo più posto. Non sappiamo come accoglierle» è stato detto ai due carabinieri. È iniziata così una corsa contro il tempo per trovare un tetto a madre e figlia. Mireille è stata dimessa da poco dall’ospedale, i servizi sociali del Comune capitolino, allertati dalla donna, non hanno potuto fornire assistenza per la notte. Una camera si potrà liberare solo la notte successiva. Ma che fare per quella notte? La donna e la bambina rischiano l’assideramento.
Ma i carabinieri, si sa, non si arrendono facilmente. Quei due ragazzi in uniforme hanno girato in lungo e in largo la Capitale alla ricerca di una sistemazione. Poi la decisione, presa di comune accordo, per regalare un Capodanno di calore a Mireille e alla piccola Lucia. La donna e la figlia vengono accompagnate all’hotel Marc’Aurelio, un albergo in via Gregorio XI nel quartiere Boccea. «La signora e la bambina sono nostre ospiti» hanno detto i due militari dell’Arma al portiere di notte. Gli occhi di Mireille si illuminano di gioia, Lucia stringe teneramente la mano di un appuntato. I due carabinieri della Compagnia San Pietro prenotano e pagano una camera matrimoniale, poi si precipitano ad acquistare latte, biberon, biscotti, qualche vestitino e un pasto per Mireille. Ecco il miracolo romano di Natale. Prima di andare via, Mireille chiede un ultimo regalo: una foto. «Voglio ricordare per sempre questa notte», dice. Così Lucia, avvolta nel suo giacchino rosa abbraccia i due militari e accenna, finalmente, sorriso. «Grazie, siete due angeli» saluta Mireille. «Dovere, siamo carabinieri» si congedano i due militari. A Roma, nella città di Papa Francesco, accade anche questo.
Fonte www.famigliacristiana.it