Dustin Hoffman ha recitato nei panni del patriarca Giovanni de’ Medici in “Medici” il titolo più atteso della stagione di Rai 1. Racconta a Repubblica di aver girato “in luoghi bellissimi della Toscana: paesi, piazze e palazzi rimasti uguali nei secoli”.
Pare ovvio ma non lo è per nulla perché in genere, per risparmiare, gli esterni dei film si riprendono in luoghi simili ma meno costosi: per esempio Amadeus di Milos Forman venne girato nella repubblica Ceca quando non era ancora caduto il Muro di Berlino e i prezzi erano un centesimo di quelli austriaci.
Girare in Toscana una serie che parla della storia della Toscana non è solo questione di soldi: è soprattutto questione di bellezza. Un castello in Albania costa meno di un castello in Toscana ma il cuore se ne accorge. Non gli occhi, non la nostra consapevolezza: il cuore.
Per questo Dustin Hoffman, che di bellezza ne conosce tanta, la prima cosa che ti dice quando parla del suo ultimo lavoro è la location del set. Perché se vuoi parlare dei Medici, la Toscana dei Medici è l’anima della storia. Perché la dinastia dei Medici è stata quella che è stata perché ha investito nell’arte, nella cultura. Senza Medici non ci sarebbero stati Firenze e la Toscana. Non è tutto lì ma tutto parte da lì.
I Medici inventarono la banca moderna e il primo fu Giovanni, quello impersonato da Hoffman. Furono dei ricchissimi che si comprarono il mondo con i soldi e per questo comprarono al mondo l’arte. Quella che ancora oggi ammiriamo la misero al mondo loro.
Il mondo si divide in due: quelli che in Toscana ci sono stati e quelli che ci andranno. Ed è così grazie ai Medici. Tutto quello che si respira, si vive, nei marmi, nelle colonne, nelle stanze dei castelli e dei palazzi della Toscana c’entra con Giovanni de’ Medici. Che, proprio perché era ambizioso e amava il potere – in particolare il potere che danno i soldi – sosteneva gli artisti. Potere e soldi oggi non fanno pensare alla bellezza dell’arte, ma al malaffare e alla crisi; “prestare i soldi” e “banche” sono termini che fanno pensare agli strozzini e non a Bernini, Borromini e Michelangelo. Magari guardare Medici ci aiuterà ad avere occhi nuovi? Abito a Roma e oggi, imbottigliato nel traffico, avevo accanto un bus di quelli aperti per turisti. Per me il Lungotevere era un incubo, per loro – americani come Dustin Hoffman – è il fiume culla della Roma dove domina l’Ara Pacis. E se con Dustin riscoprissimo che è bello essere italiani?
Di Don Mauro Leonardi
Articolo tratto da Huffington Post