È arrivata a Gioia Tauro nel weekend la nave danese Ark Futura che trasporta l’ultimo carico di armi chimiche siriane. La nave ha lasciato il porto di Latakia, in Siria, il 24 giugno. Il trasbordo di 570 tonnellate di agenti chimici dal cargo danese alla nave militare statunitense Cap Ray avverrà il 2 luglio. Lo ha confermato la ministra degli esteri Federica Mogherini. Il trasbordo di agenti chimici di priorità uno (i più pericolosi, tra cui iprite e precursori del sarin) durerà diversi giorni. Una volta conclusa l’operazione, la nave statunitense si sposterà in acque internazionali. Come funziona la neutralizzazione. La Cape Ray è equipaggiata con il Field deployable hydrolysis system: due reattori “portatili” in titanio che neutralizzeranno le 560 tonnellate di iprite e precursori del sarin attraverso l’idrolisi (la scissione delle molecole in due o più parti per mezzo di acqua calda). Un sistema mai usato prima d’ora in mare aperto, ma che secondo Michael Lohan, portavoce dell’Opac, è “il più innovativo, sicuro e controllato per questo tipo di operazioni. Non ci saranno conseguenze per l’ambiente”. La neutralizzazione vera e propria avverrà in mare aperto, sempre sotto controllo degli ispettori dell’Opac, che vigileranno sull’intero processo. Una volta completata l’idrolisi, la Cape Ray raggiungerà Ellesmere Port, nel Regno Unito, dove saranno incenerite le scorie dell’idrolisi del precursore del sarin. Le scorie dell’iprite saranno incenerite in Germania.
Le proteste della popolazione. Il sindaco di San Ferdinando, Domenico Madafferi, ha chiesto informazioni sul trasbordo delle armi chimiche siriane nel porto italiano, ma denuncia di non aver ricevuto le spiegazioni richieste. “Ho chiesto la lista delle sostanze che saranno trasbordate ma la prefettura dice di non averla, c’è ancora tanto segreto su questa vicenda”, ha detto Madafferi. “Non dimentico di essere un ufficiale di governo e devo adeguarmi al mio ruolo. Seguiremo tutte le operazioni in diretta, nel caso in cui malauguratamente dovesse accadere qualcosa”, ha aggiunto. L’associazione Cittadinanza democratica di Gioia Tauro denuncia l’operazione di smaltimento: “Nonostante il governo abbia fatto sapere che non è la prima volta che dal porto di Gioia Tauro passano sostanze definite pericolose e che la scelta è caduta qui perché considerato porto di eccellenza, è ovvio che un disarmo non può essere minimizzato come fosse un’operazione di routine. Lo conferma il fatto che nessun altro passaggio di sostanze pericolose, finora, ha mai avuto necessità di essere affiancato da un simile dispiegamento di forze militari”, è scritto in una nota. A cura di Francis Marrash*
La fonte dell’articolo è tratta da: internazionale