Terra Sancta et Oriens

E’ davvero l’ora giusta: Mettiamoci anche noi in viaggio verso Betlemme!

Anche noi, con la Vergine Maria, ci alziamo e ci mettiamo interiormente in viaggio verso Betlemme, per contemplare un bambino appena nato, il paradosso di un “abbassamento” che riveste l’uomo di una nobiltà perduta. Contemplando il presepe comprendiamo che la fede cristiana è un continuo “uscire”, un lasciare le contrade, i focolari, un umido pagliericcio per andare, nel cuore della notte, verso un rifugio per animali illuminato dal fioco baluginare di una lanterna.

Tutti accorrono al canto degli Angeli: i pastori, i vagabondi, gli umili abitanti dei piccoli borghi sparsi sui monti. Ogni povero, meglio, ogni povertà sente il bisogno di essere rivestita d’immortalità, di sentirsi baciata dalla misericordia divina. Abbiamo bisogno di quel vagito, del sorriso di un bimbo, del candore della semplicità, dell’abbraccio di un Dio che si è fatto nostro prossimo. Mettiamoci in viaggio, celeri come Maria, uniamoci alla carovana di coloro che sentono il bisogno di trovare la beatitudine della povertà, di riconoscere in una famiglia lontana dalla propria casa e nel loro piccolo bimbo la presenza dell’altissimo. «I nostri pensieri vanno con infinita tenerezza alle umili persone in viaggio verso Betlemme; a Gesù, rinchiuso nel seno immacolato di Maria; alla Madonna, esposta a tutti i disagi, per il dovere dell’obbedienza a Dio e agli uomini; a Giuseppe, che è con Lei, sposo umile e silenzioso, fedele e forte. Anche i pastori e i Magi si apprestano al viaggio, che li porterà all’adorazione nella grotta. Il corteo si muove… Tutti sono chiamati ad unirsi a questa schiera festosa di anime che vanno a portare i loro doni al Figlio di Dio, e ad attingere forza, luce e coraggio per il proprio dovere quotidiano; perché soltanto in Lui, per Lui e con Lui questo peso diventa fonte di gloria per il Signore, di utilità per il prossimo, di intima e indistruttibile pace per se stessi» (San Giovanni XXIII).




Scegliamo un personaggio del nostro presepio, il più povero e macilento, affinché ci rappresenti davanti alla grotta di Gesù bambino.



Redazione Papaboys (Fonte www.nondisolopane.it)

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