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E’ il giorno del dolore per le due famiglie spazzate via. E quelle tre bare bianche ci interrogano!

È il giorno dell’addio alla famiglia sterminata dal maltempo a Casteldaccia, sabato scorso, dove nove persone, tra cui tre bambini, sono morte per via dell’esondazione del fiume Milicia, con il fango che ha travolto la villetta delle vacanze in cui la famiglia si trovava per il ponte di Ognissanti.

Davanti alla chiesa Madonna di Lourdes di Palermo si è radunata una piccola folla per rendere omaggio alle vittime: c’è anche la banda musicale. I nove carri funebri sono in sosta davanti alla parrocchia.

Il corteo con i feretri si è mosso poco prima delle 10 per andare in Cattedrale dove si stanno celebrando i funerali: le salme sono passate prima davanti al negozio «Cirino moto» in via Lascaris, di Giuseppe Giordano, al quale il fiume di acqua e fango arrivato nella casetta che aveva affittato, ha sottratto tutta la famiglia ad eccezione della figlia Asia, di un cognato e una nipote. Dopo i feretri hanno fatto una breve sosta anche davanti l’abitazione della famiglia Giordano, in via Imera, sempre nel quartiere Zisa. Alcune strade nei pressi della chiesa son state chiuse al traffico, sul posto diverse pattuglie della polizia municipale.

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VOLANO PALLONCINI Con l’uscita dei 9 feretri dalla cattedrale di Palermo, stracolma di gente, si sono conclusi i funerali delle nove vittime dell’alluvione di Casteldaccia. Palloncini bianchi sono stati liberati in aria mentre venivano portate fuori le bare dei tre bambini morti nella piena del fiume Milicia: la più piccola, Rachele, aveva solo un anno. Alla cerimonia officiata dal vicario generale del vescovo, Giuseppe Oliveri, che ha chiesto verità e giustizia per le vittime, hanno partecipato i sindaci di Palermo e Bagheria e il presidente della Regione Nello Musumeci.

Grande commozione dei familiari delle vittime che si sono chinati a baciare le bare: diverse persone sono state colte da malore e sono dovuti intervenire i medico dell’Asl. Ancora sotto shock Giuseppe Giordano che nella tragedia ha perso la moglie, due figli e i genitori.

UNA DONNA E’ SVENUTA. PELUCHE SULLA BARA DELLA BIMBA Una delle familiari si è sentita male ed è svenuta prima dell’inizio dei funerali nella cattedrale a Palermo. La chiesa era gremita e per la calca ci sono stati anche momenti di tensione. I partecipanti vengono invitati a mantenere la distanza dalle bare e dai parenti delle persone decedute. Sulla bara bianca della piccola Rachele, la più giovane delle vittime morta a un anno di età, sono stati sistemati dei peluche. Sotto è stata messa una foto della bambina con scritto: «Nessuno muore sulla Terra finché vive nel cuore di chi resta».

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LUTTO CITTADINO A BAGHERIA  Il sindaco di Bagheria (Palermo) Patrizio Cinque ha proclamato il lutto cittadino per oggi «per manifestare il proprio cordoglio e quello di tutta la Città di Bagheria per la morte dei concittadini Monia Giordano, del suo piccolo Francesco e della suocera Nunzia Flamia e di tutte le nove vittime del maltempo cadute a Casteldaccia nella serata di sabato 3 novembre». 

Il sindaco ha disposto l’esposizione delle bandiere a mezz’asta su tutti gli edifici comunali e la celebrazione di un minuto di silenzio negli uffici comunali, e negli istituti scolastici cittadini, alle ore 10,30. Il primo cittadino parteciperà anche ai funerali di oggi con una delegazione municipale accompagnata dal gonfalone comunale. Il presidente del Consiglio comunale Marco Maggiore, a nome suo e del Consiglio comunale «esprime profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia per la tragica perdita dei loro cari».

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