Categorie: Pax et Justitia

E’ il giorno nel quale la Francia proverà a sentirsi unita, almeno nel dolore

Nelle città francesi migliaia di persone scendono in piazza per ricordare le vittime degli attacchi e dire “no” al terrorismo. Napolitano telefona a Hollande per esprimere solidarietà

Nella capitale francese la tensione è ancora alta a poche ore dai blitz delle forze dell’ordine in cui sono stati uccisi gli autori dell’attacco al settimanale Charlie Hebdo (i fratelli Kouachi) e il sequestratore del negozio di Porte De Vincennes (Amedy Coulibaly).

Ieri, in una Parigi blindata, sono stati diffusi diversi falsi allarmi, mentre altri 500 soldati sono stati schierati per garantire la sicurezza. In attesa della grande marcia di oggi a Parigi, in tutta la Francia sono già iniziate le manifestazioni in ricordo delle vittime degli attacchi. “Attivate cellule dormienti” Intanto secondo fonti dell’emittente Cnn, in Francia sarebbero state attivate “cellule terroristiche dormienti”. Alle forze dell’ordine è stato chiesto di cancellare il loro profilo sui sociale media e di portare sempre con sé le proprie armi.

Uno dei Kouachi conosceva l'”attentatore delle mutande-bomba”

Sempre secondo Cnn, uno dei due fratelli Kouachi, Said, quando è stato in Yemen ha conosciuto Umar Farouk Abdulmutallab. Si tratta del giovane responsabile del fallito attentato di Natale del 2009 sul volo Amsterdam-Detroit con delle mutande-bomba. A riferirlo alla Cnn è un giornalista e ricercatore yemenita, Mohammed al-Kibsi, che racconta di avere incontrato Said Kouachi in Yemen due volte nel 2011 e 2012 e di avere parlato con lui. La Cnn sottolinea tuttavia che non ci sono al momento conferme ufficiali che Kouachi e Abdulmutallab si conoscessero. Quell’attacco fallito del 2009 era stato concepito proprio da al-Qaeda nella penisola arabica (Aqap), in nome di cui i fratelli Kouachi hanno detto di avere agito a Parigi.

Manifestazioni in tutta la Francia

Mentre nella capitale si diffondono i falsi allarmi, oltre 700mila persone hanno marciato in silenzio in diverse città del Paese. Da Nantes a Orleans, da Nizza a Tolosa, sono apparsi striscioni con la scritta “Je suis Charlie” in ricordo delle vittime degli attacchi terroristici. Le Parisien parla di 30-40mila persone a Pau, sui Pirenei, in marcia per oltre 2 chilometri. Altre 23mila persone in strada a Nizza nella mattinata di ieri, mentre a Caen i partecipanti alla marcia cittadina sono almeno seimila.

La marcia di Parigi

Nel frattempo Parigi si prepara alla grande marcia repubblicana di solidarietà, in nome dell’unità nazionale, in programma oggi. Secondo la Bbc alla manifestazione parteciperanno oltre un milione di persone. Il ministro dell’Interno francese, Bernard Cazeneuve, ha detto che saranno prese “misure del tutto eccezionali per garantire la sicurezza della manifestazione”. Per l’evento sono mobilitati 2000 poliziotti e 1350 militari, a Parigi e nella regione limitrofa. Alla marcia sfileranno, accanto al presidente francese Francois Hollande, vari leader europei. Attesi, tra gli altri, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il premier britannico David Cameron, il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy, il premier turco, Ahmet Davutoglu, il presidente del Consiglio Matteo Renzi, il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, lady Pesc, Federica Mogherini e il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. Nella serata di ieri è arrivata anche l’adesione di Mahmoud Abbas, presidente dell’Autorità nazionale palestinese.

Netanyahu agli ebrei francesi: “Israele è casa vostra”

Alla manifestazione ci sarà anche il premier israeliano Benyamin Netanyahu, che ha annunciato la sua partecipazione solo ieri sera. Una decisione presa all’ultimo minuto, dopo che in un primo tempo la missione era stata esclusa per “motivi di sicurezza”. Lo stesso premier – che ha ordinato al Mossad e al ministero degli Esteri di dare “ogni assistenza necessaria” per combattere l’ondata di terrorismo a Parigi – si è rivolto agli ebrei francesi: “Israele – ha detto – è casa vostra”.

Napolitano telefona a Hollande A Francois Hollande è arrivata anche la manifestazione di solidarietà di Giorgio Napolitano. Il Presidente della Repubblica lo ha chiamato al telefono esprimendogli la sua vicinanza. I due hanno convenuto sulla necessità di rafforzare la collaborazione a livello europeo nella lotta al terrorismo.

Caccia alla compagna di Coulibaly Intanto continua la caccia alla ricercata Hayat Boumeddiene, la 26enne compagna di Coulibaly in fuga. Secondo Le Parisien, la donna sarebbe invece in Siria, da prima della strage. Di certo “Non figura tra le persone decedute o ferite” nel negozio kosher di Parigi in cui il fidanzato ha ucciso quattro ostaggi prima di essere, a sua volta, ucciso durante il blitz delle teste di cuoio. Quanto alla famiglia di Coulibaly, nella serata di ieri si è dissociata dall’attacco al supermercato kosher. di Redazione Papaboys (Fonte: Le Figaro, Rai News, Cnn)

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