Avrebbe compiuto 88 anni il prossimo 24 aprile madre Anna Maria Canopi, morta questa mattina nell’abbazia benedettina «Mater Ecclesiae» da lei fondata nel 1973 nell’isola di San Giulio, sul lago d’Orta, in provincia di Novara, divenendone badessa. Scrittrice feconda e profonda erudita, con lei scompare una delle più luminose figure della spiritualità monastica contemporanea.
Originaria di Pecorara, nel Piacentino, compì gli studi superiori a Pavia e quelli universitari alla Cattolica di Milano, laureandosi in lettere. Fu anche grazie alla guida spirituale di monsignor Aldo Del Monte, futuro vescovo di Novara, che maturò la vocazione monastica. Entrata nell’abbazia benedettina di Viboldone, celebrò la professione solenne nel 1965. Dopo il concilio Vaticano II partecipò alla revisione della nuova traduzione della Bibbia della Conferenza episcopale italiana, nel 1993 fu la prima donna a firmare il testo della Via Crucis al Colosseo presieduta da Giovanni Paolo II, nel 1995 intervenne al Convegno ecclesiale di Palermo portando la sua testimonianza di monaca benedettina, e anni dopo l’allora cardinale Joseph Ratzinger le chiese di collaborare alla revisione del compendio del Catechismo della Chiesa cattolica
. Nel frattempo, l’11 ottobre 1973, aveva dato vita alla sua creatura: il monastero «Mater Ecclesiae».Durante il capitolo del novembre scorso, madre Anna Maria, per motivi di salute, aveva passato il testimone della guida dell’abbazia a madre Maria Grazia Girolimetto. In questi mesi, tuttavia, non aveva smesso di proporre ai lettori del settimanale della diocesi di Novara le sue meditazioni, l’ultima pubblicata l’8 marzo per l’avvio della Quaresima. «Umilmente amando ha totalmente donato se stessa al Signore, cantando le sue lodi in coro e maternamente prodigandosi per la comunità monastica e per quanti hanno bussato alla porta del suo cuore in cerca di luce e di conforto», scrivono madre Girolimetto e le monache di San Giulio in un messaggio di cordoglio.
Madre Canopi è stata chiamata alla casa del Padre proprio nel giorno in cui la Chiesa ricorda la morte di san Benedetto da Norcia. «Chi è madre Anna Maria Canopi?», aveva chiesto, tratteggiando la figura della fondatrice, il vescovo di Novara, Franco Giulio Brambilla, nell’omelia della messa per la benedizione abbaziale della nuova badessa, il 10 febbraio scorso. Accogliendo con fede l’invito di monsignor Del Monte, «si è lasciata guidare dallo Spirito sulle imprevedibili vie del Signore. Dall’infaticabile opera di annuncio e dalla sua penna — ha proseguito Brambilla — sono usciti un centinaio di libri, senza contare numerosissimi articoli per riviste e pubblicazioni di ogni genere: ella è stata ed è l’angelo della chiesa di San Giulio».
di Giovanni Zavatta per L’Osservatore Romano, edizione 21/22 marzo 2019
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