Apprendiamo con dispiacere che nella serata di ieri, è venuto a mancare un caro amico dei Papaboys, ed uno dei primi nostri sostenitori, il professor Luca De Mata. Un amico sincero, professore anche nella vita di ogni giorno, con illuminazioni e visioni che non sempre sono nel consueto di ogni persona.
Luca, per molti anni alla direzione dell’Agenzia Vaticana Fides (Propaganda Fide), è stato autore di inchieste televisive per la Rai, professore alla facoltà di architettura della Sapienza, consulente per il sito della Fiera di Milano e per vari progetti di comunicazione multimediale.
Tra le cose che hanno avuto maggior impatto mondiale anche la sua direzione del sito ufficiale del Comitato per il Giubileo, nell’anno 2000. E poi tante inchieste e passioni, sempre nel mondo della comunicazione.
Frequentava la Chiesa tradizionalista e non, e dai conservatori ne prende oggi le distanze sparigliando le carte con una graphic novel stravolgente: “Il pollo” (Sovera), una storia illustrata a cavallo tra il giornalismo, la narrativa e il fumetto, dove la tesi di fondo è proprio il superamento di ogni chiusura e ideologia: “Non si nasce, forse, già infilzati nello spiedo dei luoghi comuni?”, scrive non a caso De Mata. E’ una delle sue ultime interviste, rilasciate a Rodari di Repubblica. Una riposta al giornalista, per capire lo stile comunicativo, ed intellettuale di Luca.
Da Fides al “Pollo”. Perché questo percorso?
“Difficile spiegare. Le mie radici sono all’interno di una cultura certamente non cattolica: fino a dieci anni sono stato esonerato dal frequentare l’ora di religione in quanto mio padre mi dichiarò ebreo. Dopo la vita mi ha portato a frequentare personalità illustri della Chiesa cattolica, tra questi molti tradizionalisti che stimo ancora oggi per la loro intelligenza ed erudizione, anche se il loro credere è ideologico. Sono persone che senza rendersene conto favoriscono superati concetti di razza, di religione, separano, distinguono di fatto arrivando a mettere da una parte i buoni e dall’altra i cattivi, prerogativa che di certo non appartiene a nessun essere vivente. Non è forse vero che per secoli la Chiesa ha proibito alle donne l’accesso alla cultura? Non è verità che la parte femminile della Chiesa cattolica è ancora subalterna a quella maschile? Mentre nei Nuovi Testamenti, apocrifi compresi, l’insegnamento è l’accoglienza incondizionata, qualsiasi sia la situazione di vita che dobbiamo accogliere”.
Una persona illuminata e di cultura, ma oggi, soprattutto, viene a mancare un amico vero, sincero e schietto come pochi, simpatico e goliardico a non finire. Serio. Soprattutto. Ciao Luca, dal paradiso guarda anche noi che restiamo a combattere quaggiù.
Con stima profonda e riconoscente, una preghiera per te
Daniele Venturi
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