Quest’assise sinodale è un evento di centrale importanza per il popolo di Dio, pastori e gregge, e per la società intera, in ragione della tematica, i giovani, tutti i giovani della terra, in vista della sempre sognata civiltà dell’amore.
La Chiesa, come il Santo Padre ha affermato, sin dall’inizio del cammino sinodale, «vuole mettersi in ascolto della voce, della sensibilità, della fede e anche dei dubbi e delle critiche dei giovani» al fine di offrire alle generazioni che avranno le responsabilità nel futuro, la sua esperienza, la proposta di fede in Gesù Cristo, centro della storia di tutti.
LA VERA SFIDA DELLA CHIESA OGGI: I GIOVANI
Il tema dei giovani è certamente oggi una “sfida”, come del resto lo fu quello della famiglia. E la Chiesa non ha paura di affrontare le sfide, che sono sempre difficili e insidiose. Non le teme perché è sicura che la forza spirituale e umana le viene dallo Spirito Santo, che ispira e sostiene i suoi pastori e il suo gregge, con a capo colui che ha ministero di confermare i fratelli.
Secondo la normativa sinodale, partecipano all’Assemblea generale ordinaria i capi delle Chiese orientali cattoliche sui iuris, i vescovi eletti dai sinodi dei vescovi e dai consigli dei gerarchi delle Chiese orientali cattoliche, i vescovi eletti dalle conferenze episcopali, dieci religiosi eletti dall’Unione dei superiori generali, alcuni capi dei dicasteri della Curia romana, e un congruo numero di membri nominati dal Santo Padre. Così, complessivamente, prendono parte a quest’assemblea 266 padri sinodali. Tra gli altri partecipanti, si contano 23 esperti, così come 49 uditori e uditrici, provenienti anch’essi da ogni parte del mondo. Fra costoro figurano non solo molti specialisti ed operatori della pastorale giovanile ma anche ben 34 giovani tra 18 e 29 anni.
Significativa sarà poi la presenza di 8 delegati fraterni, rappresentanti di altre Chiese e comunità ecclesiali. Si tratta, dunque, di un’assemblea ampia e composita, un’assise sinodale a respiro mondiale, corrispondente alla dimensione universale della Chiesa, che agisce cum Petro et sub Petro.
La XV Assemblea generale ordinaria
La XV Assemblea generale ordinaria si pone al termine di un lungo cammino di preparazione che ha avuto inizio con l’annuncio della convocazione da parte del Pontefice, attraverso un comunicato stampa del 6 ottobre 2016. L’Instrumentum laboris, reso pubblico nella conferenza stampa del 19 giugno scorso, rappresenta la sintesi di tutto il materiale raccolto durante la consultazione.
Con la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal Santo Padre nella basilica di San Pietro mercoledì prossimo, avrà inizio l’assise celebrativa del percorso sinodale, che si protrarrà durante 25 giorni. Durante questo tempo i padri sinodali lavoreranno insieme agli altri partecipanti, secondo le loro proprie mansioni, sull’Instrumentum laboris che sarà il testo base per l’elaborazione del Documento finale. Il prezioso patrimonio di idee e riflessioni fin qui emerso permetterà di raggiungere gli obiettivi di questa assemblea sinodale, tra i quali i seguenti: rendere consapevole tutta la Chiesa del suo compito missionario di accompagnare ogni giovane, nessuno escluso, verso la gioia dell’amore, che Gesù Cristo offre alle nuove generazioni; prendere coscienza della portata universale del concetto di vocazione e, di conseguenza, del collegamento tra pastorale giovanile e pastorale vocazionale; il rinnovamento ecclesiale auspicato da Papa Francesco in Evangelii gaudium, secondo il quale la «conversione pastorale» è finalizzata a «fare in modo che [le strutture ecclesiali] diventino tutte più missionarie […] in costante atteggiamento di “uscita”» (n. 27).
LO SVILUPPO DEI LAVORI SINODALI
I lavori sinodali si articoleranno in tre “unità di lavoro”, correlative alle tre parti del Documento di lavoro: «Riconoscere: la Chiesa in ascolto della realtà», «Interpretare: fede e discernimento vocazionale», «Scegliere: cammini di conversione pastorale e missionaria».
Durante la Sessione inaugurale del pomeriggio del 3 ottobre, oltre alla relazione del segretario generale del Sinodo, sarà illustrato l’Instrumentum laboris dal relatore generale nelle sue linee generali e poi, in modo introduttivo, avrà luogo la presentazione della prima parte. Dopo, inizieranno gli interventi in aula dei padri sinodali sulla prima parte del Documento. Conclusi questi interventi si passerà ai 14 circoli minori divisi per lingue (francese, italiano, inglese, portoghese, spagnolo e tedesco) dove si procederà all’elaborazione dei modi collettivi del testo base, ovvero l’Instrumentum laboris, che poi saranno consegnati alla segreteria generale.
Gli interventi dei padri sinodali, i modi collettivi dei circoli minori e le relazioni dei circoli, saranno raccolti e sintetizzati in un testo integrativo provvisorio dell’Instrumentum laboris al termine di ogni “unità di lavoro”.
Secondo la prassi già ormai collaudata nelle ultime assemblee generali sulla famiglia, sarà istituita una Commissione per l’elaborazione del Documento finale. Essa coordinerà e sovrintenderà ai lavori dei testi sinodali. Infatti, al termine di ogni “unità di lavoro”, ricevuti i modi dei Circuli minores, il relatore generale con i segretari speciali, si riunirà con gli altri membri della Commissione per procedere alla revisione del testo della relativa sezione del Documento finale. La Commissione si riunirà ancora per elaborare il progetto del Documento finale. Tale progetto sarà presentato nella mattina di mercoledì 24 ottobre in aula. I padri sinodali nella congregazione generale del pomeriggio potranno intervenire ulteriormente sul progetto, sia in forma orale che per iscritto.
Successivamente, la suddetta Commissione curerà l’elaborazione del testo definitivo del Documento finale, che nel mattino di sabato 27 ottobre sarà presentato in aula e nel pomeriggio sottoposto al suffragio dei padri sinodali e finalmente una volta da loro votato sarà consegnato al Pontefice, al quale compete ogni decisione in merito.
Desidero ancora segnalare che, trattandosi di un’assemblea generale ordinaria, l’Istruzione, che oggi entra in vigore prevede che si proceda all’elezione del nuovo Consiglio ordinario della segreteria generale, il XV, il quale resterà in carica fino alla prossima assemblea generale ordinaria.
L’INFORMAZIONE SUL SINODO ED I MEDIA
Il servizio di diffusione delle notizie relative ai lavori sinodali sarà curato dal Dicastero per la comunicazione, presieduto dal suo prefetto Paolo Ruffini, che a sua volta sarà il presidente della Commissione sinodale per l’informazione. La principale fonte di informazione sarà rappresentata dai briefing quotidiani e dalle conferenze stampa previste, coordinati dal prefetto del Dicastero per la comunicazione: a questi appuntamenti prenderanno parte padri sinodali e altri partecipanti al Sinodo indicati di volta in volta dalla Commissione per l’informazione. Inoltre, attraverso le reti sociali (Twitter, Facebook e Instagram) di Vatican News e della Segreteria generale del Sinodo dei vescovi, saranno diffuse e condivise informazioni sull’andamento dei lavori sinodali. Si suggerisce anche di adoperare l’hashtag #Synod2018 per tutte le lingue in modo di poter avere un panorama globale delle notizie sul sinodo.
I padri sinodali saranno liberi di concedere interviste fuori dell’aula sinodale così come in genere comunicare con i media a loro discrezione e responsabilità, e ovviamente a titolo personale, mantenendo la necessaria riservatezza sui dibattiti in aula e nei circuli minores.
di Lorenzo Baldisseri (per l’Osservatore Romano, edizione 2 ottobre 2018)
Tra i padri anche due presuli cinesi
Ci saranno anche due presuli cinesi tra i 266 padri che parteciperanno dal 2 al 28 ottobre alla XV assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi sul tema: «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale». È questa una delle notizie che, nella mattina di lunedì 1 ottobre, sono state riferite durante la conferenza di presentazione dell’assise, nella Sala stampa della Santa Sede. Pubblichiamo stralci degli interventi del cardinale segretario generale e del vescovo sottosegretario, e il testo integrale delle parole del cardinale relatore generale.