Italiae et Ecclesia

Ecce Homo. Entriamo nel mistero della Santa Pasqua. Letture e riflessioni per il tempo di Quaresima

ECCE HOMO

Parola di Dio
“Pilato intanto uscì di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui nessuna colpa». Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l’uomo!». Al vederlo i sommi sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo, crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io non trovo in lui nessuna colpa». Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una legge e secondo questa legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio»” (Gv 19,4-11).

Per la comprensione

– Pilato non aveva assistito alla flagellazione e alla coronazione di spine di Gesù. Quando tornò in tribunale e vide Gesù ridotto in quello stato pietoso, ne fu impressionato, anche se era abituato a scene di sangue. Ne approfittò per un altro vano tentativo di liberare Gesù.

– L’esclamazione di Pilato «Ecco l’uomo», equivale a «ecco quel tale» che voi volete morto. Era un invito agli accusatori a riflettere se era il caso di inveire ancora contro un «uomo» ridotto in quelle condizioni. Un «Cristo re» impotente, una maschera di sangue, un «oggetto» da burla non poteva preoccupare nessuno. Ecco un uomo finito: quale pericolo poteva costituire? Per quale motivo doveva essere messo a morte?. Pilato sperava di impietosire i Giudei, ma s’ingannava.

Parole per la Quaresima: Lodare

Rifletti
– “Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui nessuna colpa”. Pilato è convinto dell’innocenza di Gesù e vuole liberarlo. Ma il nuovo tentativo sarà vano, perché gli manca il coraggio di esporsi, di decidere, di andare contro l’opinione corrente.

– “Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora”. Gesù viene presentato alla folla ancora nella sua condizione di re di burla. Possiamo immaginare in quale stato era ridotto!

Tornano alla mente le parole di Isaia: “Ecco, il mio servo… molti si stupirono di lui, tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto e diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo, così si meraviglieranno di lui molte genti” (Is 52,13-15).

– “Ecco l’uomo!”. Gesù ritto di fronte alla folla, con il volto gonfio e rigato dal sangue delle spine, ridotto a una maschera straziante, è un’immagine impressa indelebilmente nella mente di ogni cristiano. Centinaia di artisti di tutti i tempi hanno tentato di riprodurre questa scena drammatica. Ecco come si è ridotto per noi il Figlio di Dio!

– “Ecco l’uomo”, `Sl più bello tra i figli dell’uomo” è ridotto a una larva di uomo, irriconoscibile, uno “davanti al quale ci si copre la faccia”, ecco “l’uomo dei dolori, che ha conosciuto il patire”, che ha preso su di sé i dolori di tutti noi e per questo può capire il dolore di tutti e può essere vicino al dolore di tutti. Nessuna sofferenza nascosta nell’intimo degli uomini Gli è estranea.

– “Ecco l’uomo”: ecco ogni uomo che soffre, ogni uomo che è vilipeso e oltraggiato, ecco ogni vittima innocente delle violenza bestiale degli uomini, ecco l’uomo sfruttato e umiliato dai potenti e dai ricchi, ecco l’uomo oppresso dalle ingiustizie, dalle calunnie, dall’odio razziale, dalle guerre, dalle malattie incurabili, da disgrazie improvvise e inevitabili.

– “Ecco l’uomo!”: è la risposta di Dio, per bocca di Pilato, a tutti coloro che soffrono, che chiedono il perché a Dio di tante sofferenze. “Ecco il tuo fratello di sventura. Ecco il tuo consanguineo nel dolore «impossibile». Dio non è venuto a eliminare il dolore umano. Non è venuto a presentarci un dotto e pio trattato sulla sofferenza. Ha fatto qualcosa di più. È venuto a condividere, a prendere su di sé il dolore degli uomini. Ecco che cos’è la croce. È il segno, il «sacramento» della sofferenza degli uomini, che Dio riceve, che Dio si mette sulle proprie spalle” (Cf. A. Pronzato, La Passione di Gesù, p.132).

Confronta
– “Ecco l’uomo”. Per Pilato, Gesù è «un uomo finito», degno di disprezzo e forse di commiserazione e non di condanna. Chi è Gesù per me? Contempla spesso 1’Ecce Homo: in quell’uomo ridotto a un essere ripugnante riconosci il tuo Signore, il tuo Dio, riconosci l’amore infinito di Dio per te e senti il bisogno di riamarlo, di accettare ogni prova per suo amore.

– Riconosci nel volto sfigurato di Cristo il volto sofferente di ogni fratello e sappi capire, amare ed essere vicino a tutti quelli che soffrono, che sono rifiutati, che sono oppressi.

Pensiero di san Paolo della Croce: “Gesù caro, come vedo il tuo volto livido, gonfio e coperto di sputi! Mio amore, Ti vedo coperto di piaghe, di ferite e di sangue! Padre Eterno, ecco il mio Gesù tutto piagato, ecco il tuo figlio immerso in un mare di dolori; Te l’offro per la remissione dei miei peccati e di quelli di tutto il mondo!” (Cf. P.11, 289).

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