4) Santuario Basilica di Santa Cristina di Bolsena – Il Santuario ha origine, secondo la tradizione, da due fatti prodigiosi. Al tempo dell’imperatore Diocleziano Santa Cristina, a causa della sua fede cristiana, venne gettata nelle acque del lago di Bolsena con una pietra legata al collo, ma la pietra anziché portarla in fondo al lago la sostenne e la salvò, riportandola a riva. La pietra fu trasformata in mensa d’altare.
Nel 1263 un sacerdote teutonico che aveva intrapreso un lungo e disagevole pellegrinaggio per fortificare la sua fede, mentre celebrava la messa su quell’altare vide delle gocce di sangue scendere dall’ostia consacrata. Ripresosi dallo sbigottimento iniziale corse ad Orvieto da Papa Urbano IV, il quale verificò il prodigio. L’anno successivo venne istituita la festa del Corpus Domini.
L’elegante facciata della Basilica è tripartita e corsa da lesene riccamente decorate. Sul portale centrale spicca una stupenda terracotta invetriata rappresentante la Madonna con il Bambino tra i santi Giorgio e Cristina. L’alto campanile presenta tre piani di bifore.
L’interno romanico è a tre navate con tetto a capriate, ha tre absidi quadrate con volta a crociera. Nella navata di destra appeso alla parete si trova un Crocifisso ligneo del ‘500 sormontato da un arco decorato con teste di angeli in terracotta invetriata. Nella Navata di sinistra troviamo la Cappella di Santa Cristina, l’altare in travertino conserva e al suo interno in una preziosa urna d’argento le reliquie della Santa.
Attraverso un ricco portale marmoreo del XI secolo si accede alla Cappella Nuova del Miracolo, barocca, a pianta circolare, custodisce le reliquie del Miracolo Eucaristico del 1263. Sull’altare maggiore si trova una tela eseguita agli inizi del XVIII secolo da Francesco Trevisani raffigurante il prodigio. In una teca dorata ,sotto la pala, sono custodite le pietre macchiate di sangue prodigioso.
A sinistra della Cappella del Miracolo ci si immette alla Grotta di Santa Cristina, scavata nella roccia, composta da un ampio vestibolo, con la Cappella del Corpo di Cristo, e da una Basilichetta ipogea. A destra, circondato da un elegante balaustra del ‘500 è conservato l’altare del miracolo; il paliotto dell’altare è costituito dalla pietra che salvò Santa Cristina quando venne gettata nel lago.
Infondo alla grotta si apre l’ingresso alle catacombe che racchiude il sarcofago in cui nel 1880 furono trovati i resti del corpo della martire.
Santo del Santuario: Santa Cristina
Da vedere: I Marmi con il segno del prodigio. Anticamente si potevano vedere le pietre macchiate di sangue solamente nei giorni del Corpus Domini, di Santa Cristina e due giorni dopo le festività di Natale, di Pasqua e della Pentecoste, per un privilegio concesso da Papa Pio VII, il quale, di ritorno a Roma, nella sosta a Bolsena del 1815 venerò queste reliquie e volle scalfirne una per devozione. Tale scalfittura è visibile nel marmo centrale.
Nel primo marmo si vedono vari frammenti macchiati di sangue, incastonati in un’unica pietra dallo scultore Ippolito Scalza. In questa pietra e nel Corporale molti sostengono sia possibile vedere l’immagine del Redentore. La terza pietra colpisce l’attenzione per una grappa in ferro, che tiene unite due lastre di marmo.
Servizi: Prenotazioni gruppi, intenzioni di preghiera, intenzioni per celebrazioni di S. Messe, catechismo.
Esperienze spirituali: Visitando il Santuario ci si può raccogliere in preghiera davanti il Santissimo Sacramento.
Festività significative: 24 luglio solennità di Santa Cristina
Libro consigliato: Cristina di Bolsena Culto e Iconografia – Marcello Moscini
Curiosità: Nel giorno della festa di Santa Cristina si celebra l’eucaristia sulla tomba della martire nella basilichetta ipogea, per l’occasione riccamente addobbata di fiori. La solennità culmina nella rappresentazione dei “Misteri di Santa Cristina” nella notte del 23 luglio, quando la statua della Martire viene traslata alla parrocchia del Santissimo Salvatore e accompagnata da una festosa processione. Sulle cinque piazze che attraversa, in forma muta e immobile, su palchi di legno, i bolseni ridanno vita ai momenti salienti del martirio di Santa Cristina. Il mattino seguente l’immagine della Santa fa ritorno alla basilica
tratto da vaticano.com