Siamo nell’anno di San Giuseppe: ecco come imitarlo
Ecco come praticare cinque particolari atti di pietà o opere di carità legati al modello rappresentato da San Giuseppe.
(Fonte Vatican News – Nicola Gori) Alcune indulgenze speciali sono concesse per l’“anno giuseppino” indetto da Papa Francesco dall’8 dicembre 2020 all’8 dicembre 2021 per ricordare il 150° anniversario della dichiarazione di San Giuseppe quale patrono della Chiesa universale.
Ce ne parla in questa intervista a «L’Osservatore Romano» monsignor Krzysztof Józef Nykiel, reggente della Penitenzieria apostolica.
A quale avvenimento si ricollega la pubblicazione di questo speciale decreto di indulgenze da parte della Penitenzieria apostolica?
R. – Come è noto, nella solennità dell’Immacolata Concezione di Maria, ricorre il 150° anniversario della promulgazione del decreto della Sacra Congregazione dei Riti Quaemadmodum Deus, con il quale il beato Pio IX, nel 1870, volle dichiarare San Giuseppe, patrono della Chiesa universale.
Sappiamo bene come, all’epoca di Pio ix, la Chiesa si trovò a vivere uno dei periodi più tormentati della sua storia. Ricordo che si era all’indomani della breccia di Porta Pia e della fine del potere temporale dei Pontefici. In quel drammatico contesto, Papa Mastai sentì l’esigenza di dichiarare solennemente il patrocinio di San Giuseppe sull’intero popolo di Dio, di quell’umile falegname di Nazareth, cioè, che era stato scelto da Dio stesso per essere il custode di suo Figlio e lo sposo della Vergine Maria. Celebrare questo anniversario con uno speciale anno di San Giuseppe, come ha disposto Papa Francesco, significa perciò ricordare e invocare sempre di nuovo la speciale protezione dello sposo di Maria sulla Chiesa intera, afflitta oggi, non meno di allora, da attacchi materiali e da ferite spirituali. In questo anno, ogni fedele possa rafforzare quotidianamente la propria vita di fede nel pieno compimento della volontà di Dio.
Concretamente, cosa stabilisce il decreto?
Il decreto della Penitenzieria apostolica intende specificare le modalità con le quali viene concesso ai fedeli il dono dell’indulgenza plenaria in occasione dell’anno di San Giuseppe, in virtù di quanto stabilito dallo stesso Papa Francesco.
La Penitenzieria pertanto concede l’indulgenza plenaria a quei fedeli che, oltre alle consuete condizioni previste dalla Chiesa – confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre – pratichino cinque particolari atti di pietà o opere di carità legati al modello rappresentato da San Giuseppe.
Le 5 opere indulgenziate consistono:
- nell’aprirsi alla volontà di Dio, prendendosi un tempo per la meditazione personale o per partecipare a un ritiro spirituale, sull’esempio di Giuseppe sempre pronto ad accogliere la volontà di Dio;
- nel farsi strumento della giustizia e della misericordia del Padre attraverso il compimento delle opere di misericordia corporale e spirituale, come Giuseppe «uomo giusto» (Matteo 1, 19);
- nel rinnovare la comunione con Dio all’interno della propria famiglia e tra fidanzati, mediante la recita del Santo Rosario;
- nel santificare il proprio lavoro affidandolo all’intercessione di San Giuseppe o di pregare per quanti sono privi di una dignitosa occupazione;
- nell’intercedere per i cristiani che patiscono forme di persecuzione attraverso la preghiera delle litanie a San Giuseppe o con altre formule di orazione proprie dei riti delle Chiese orientali.
Preghiera a San Giuseppe Dormiente
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