Se tu pensi di metterti al servizio di Gesù e Maria col dire ogni giorno il Rosario, preparati alla tentazione: “Figlio, se ti presenti per servire il Signore, preparati alla tentazione” (Sir 2,1). Non illuderti: gli eretici, i libertini, i frivoli, i mezzo-devoti, i falsi profeti, tutti d’accordo con la tua natura contaminata e con le potenze infernali, ti muoveranno nefanda crociata per farti abbandonare questa pratica.
Per premunirti contro gli attacchi, non dico degli eretici e dei dissoluti, ma dei così detti onesti del mondo e perfino delle persone devote alle quali il Rosario non garba, eccoti alcuni saggi del loro modo di pensare e di parlarne:
– “Che cosa vorrà mai insegnare questo ciarlatano?” (At 17,18).
– “Venite, tendiamo insidie al giusto perché ci è di imbarazzo ed è contrario alle nostre azioni” (Sap 2,12).
– Che mai va biascicando questo cicalone di corone e di Rosari? che cosa va borbottando di continuo?
– Che fannullone! altro non fa che recitare Rosari… farebbe assai meglio a lavorare invece di perdersi in simili beghinerie!
– Eh sì, basta dire il Rosario e le allodole cadranno belle arrostite dal cielo; il Rosario ci procurerà il pranzo!…
– Dice il Signore: aiutati che io ti aiuterò… perché, allora, impastoiarsi con preghiere?… Una preghiera breve penetra in cielo, un Pater ed un’Ave recitati bene sono più che sufficienti; Dio non ha comandato il Rosario, cosa buona anzi ottima se c’è tempo per recitarlo, ma non è per tale devozione che saremo più sicuri di salvarci. Quanti Santi non l’hanno mai recitato!
– C’è gente che giudica tutto secondo la propria misura; indiscreti che spingono ogni cosa all’esagerazione, scrupolosi che vedono il peccato dove non c’è e dicono che andranno all’inferno quanti non recitano il Rosario.
– Dire il Rosario va bene per le donnette ignoranti che non sanno leggere. Perché dire il Rosario? non è forse meglio l’Ufficio della Madonna o i Sette Salmi? Esiste forse una preghiera più efficace dei Salmi dettati dallo Spirito Santo?
– Tu proponi di dire il Rosario ogni giorno? la tua risoluzione è un fuoco di paglia e non durerà a lungo. Ed allora, non è meglio impegnarsi in meno pratiche ed essere fedeli solo ad alcune?
– Andiamo, amico, credi a me: recita bene la preghiera del mattino e della sera e lavora per il Signore nel corso della giornata; Dio non ti chiede di più. Se tu non dovessi – come devi! – guadagnarti di che vivere, allora potresti anche impegnarti a recitare il Rosario. Recitalo, dunque, la domenica e nei giorni festivi, a tuo agio, ma non nei giorni feriali quando è tempo di lavorare.
– Come? vuoi tenere in mano una corona così lunga, proprio da donnetta? Macché, io ne ho viste di una sola decina che valgono quanto quelle di quindici decine.
– Vuoi portare la corona alla cintura? Ma è una affettazione di santità; mettitela al collo piuttosto, come usano gli spagnoli, memorandi ruminatori di Rosari che incontri con una grande corona in mano, pronti a colpire a tradimento con il pugnale che stringono nell’altra mano. Lascia, lascia da parte queste devozioni esteriori; vera devozione è quella del cuore, ecc.
Persone di talento, grandi dottori ma poveri di spirito ed orgogliosi non ti consiglieranno mai il Rosario; tenteranno piuttosto di convincerti a recitare i Sette Salmi penitenziali o qualche altra preghiera. E così, se un buon confessore ti ha imposto per penitenza di dire un Rosario per quindici giorni o per un mese, basterà che tu vada a confessarti da uno di questi signori perché tale penitenza ti venga commutata in altre preghiere o in digiuni o messe o elemosine.
Ti accadrà pure di consultare qualche pio contemplativo – e ve ne sono nel mondo – il quale non conoscendo per diretta esperienza l’importanza del Rosario, invece di consigliartelo te ne allontanerà per avviarti piuttosto alla contemplazione, come se Rosario e contemplazione fossero incompatibili fra loro, come se i tanti Santi devoti del Rosario non siano stati grandi contemplativi! Né mancheranno perfino i tuoi nemici… di casa che ti attaccheranno e tanto più crudelmente per il fatto che sei a loro intimamente unito. Intendo parlare delle potenze dell’anima e dei sensi del corpo, delle distrazioni della mente, le aridità del cuore, gli abbattimenti morali e le malattie. Tutti questi avversari, in combutta con gli spiriti maligni che si immischieranno, ti strilleranno: ma lascia il Rosario! è il Rosario che ti dà il mal di capo; lascialo, dunque; tanto, non è d’obbligo in coscienza. Tutt’al più recitane solo una parte; i tuoi disturbi sono una prova che Dio non vuole che tu lo dica; meglio ancora, rimandalo a domani, quando starai in salute, ecc.
Insomma, caro confratello, il Rosario quotidiano ha tanti nemici che io considero come uno dei più segnalati favori del cielo la grazia di perseverarvi fino alla morte. Sii perseverante, quindi, e non dubitare che in cielo avrai una splendida corona, preparata in premio alla tua fedeltà: “Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita” (Ap 2,10).
fonte: Gloria Tv
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