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Ecco le 6 volte in cui Papa Francesco ha ‘smascherato’ l’Inferno, parlandone con grande chiarezza

1) Omelia di Santa Marta del 25 Novembre del 2016
Il Signore giudicherà grandi e piccoli in base alle loro opere e i dannati saranno gettati nello “stagno di fuoco”. Si tratta di una “seconda morte”. Il Papa spiega che “la dannazione eterna non è una sala di tortura, questa è una descrizione di questa seconda morte: è una morte. E quelli che non saranno ricevuti nel Regno di Dio è perché non si sono avvicinati al Signore. Sono quelli che sempre sono andati per la loro strada, allontanandosi dal Signore e passano davanti al Signore e si allontanano da soli. E’ la dannazione eterna è questo allontanarsi continuamente da Dio”.

2) Omelia di Papa Francesco presso la Parrocchia di San Gregorio VII di Roma del 21 Marzo 2014
“E sento che non posso finire senza dire una parola ai grandi assenti, oggi, ai protagonisti assenti: agli uomini e alle donne mafiosi. Per favore, cambiate vita, convertitevi, fermatevi, smettete di fare il male! E noi preghiamo per voi. Convertitevi, lo chiedo in ginocchio; è per il vostro bene. Questa vita che vivete adesso, non vi darà piacere, non vi darà gioia, non vi darà felicità. Il potere, il denaro che voi avete adesso da tanti affari sporchi, da tanti crimini mafiosi, è denaro insanguinato, è potere insanguinato, e non potrete portarlo nell’altra vita. Convertitevi, ancora c’è tempo, per non finire all’inferno. E’ quello che vi aspetta se continuate su questa strada” (cfr. OR, 23.3.2014, p. 8).

3) Papa Francesco risponde ad alcuni bambini nella parrocchia romana di Santa Maria madre del Redentore a Tor Bella Monaca.
Questo è l’Inferno: dire a Dio: “Arrangiati tu, che io mi arrangio da solo”. All’Inferno non ti

mandano: ci vai tu, perché tu scegli di essere lì. L’Inferno è volere allontanarsi da Dio perché

io non voglio l’amore di Dio. Questo è l’Inferno. Hai capito? E’ una teologia un po’… facile da

spiegare, ma è questo. Il diavolo è all’Inferno perché lui l’ha voluto: mai un rapporto con Dio.

Ma, se tu sei … pensa a un peccatore: se tu fossi un peccatore tremendo, con tutti i peccati del

mondo, tutti; e poi, ti condannano alla pena di morte; e quando stai lì, bestemmi, insulti, tante

cose… E al momento di andare lì, alla pena di morte, quando stai per morire, guardi il Cielo e

dici: “Signore…!”. Dove vai, in Cielo o all’Inferno? Forte… [In Cielo!] In Cielo, vai, perché

c’era un altro che era un ladrone, ma un ladro di quelli… E’ stato crocifisso vicino a Gesù. E uno

di questi due ladri insultava Gesù. Questo non credeva a Gesù; sopportava i dolori fino alla

morte. Ma a un certo punto, qualcosa s’è mosso dentro e ha detto: “Signore, abbi pietà di me!”.

E cosa ha detto Gesù? Ti ricordi cosa ha detto? “Oggi, questa sera, sarai con me nel Paradiso”.

Perché? Perché ha detto “ricordati”, “guardami”. Va all’Inferno soltanto colui che dice a Dio:

“Non ho bisogno di Te, mi arrangio da solo”, come ha fatto il diavolo che è l’unico che noi.






4) Papa Francesco cita l’inferno anche nell’omelia pronunciata a Fatima, il 13 Maggio del 2017.
Nella sua omelia, il Papa ricorda l’immagine dell’Apocalisse della donna vestita di sole, in procinto di dare alla luce un figlio. E il Vangelo è quello in cui Gesù affida sua madre al discepolo che egli amava.

“Abbiamo una madre”, afferma il Papa. Una “signora così bella” che apparve ai 3 pastorelli il 13 maggio 1917. Sono cento anni esatti. Giacinta lo confidò alla mamma: “Oggi ho visto la Madonna”. E poi tornarono, altre cinque volte, accompagnati da una folla sempre più grande. “Nella scia che seguivano i loro occhi, si sono protesi gli occhi di molti, ma questi non l’hanno vista”.

Il Papa spiega il senso delle apparizioni: non perché sia vista da tutti – quella è la fine dei tempi – ma per ricordare “la Luce di Dio che dimora in noi e ci copre”, avvertendoci “sul rischio dell’inferno a cui conduce una vita – spesso proposta e imposta – senza Dio e che profana Dio nelle sue creature, è venuta a ricordarci la Luce di Dio che dimora in noi e ci copre”.

5) Papa Francesco cita l’inferno nel Messaggio per la Quaresima del 2016
Ma resta sempre il pericolo che, a causa di una sempre più ermetica chiusura a Cristo, che nel povero continua a bussare alla porta del loro cuore, i superbi, i ricchi ed i potenti finiscano per condannarsi da sé a sprofondare in quell’eterno abisso di solitudine che è l’inferno. Ecco perciò nuovamente risuonare per loro, come per tutti noi, le accorate parole di Abramo: «Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro» (Lc 16,29).

6) Papa Francesco nell’ Angelus del 2 Novembre del 2014
“Volgi su di noi il tuo sguardo pietoso, che nasce dalla tenerezza del tuo cuore, e aiutaci a camminare sulla strada di una completa purificazione. Nessuno dei tuoi figli vada perduto nel fuoco eterno dell’inferno, dove non ci può essere più pentimento.”

Fonte it.churchpop.com

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