R. – Tout le peuple équatorien, des gens humble de ce pays…
Tutti gli ecuadoriani, le persone umili di questo Paese, vogliono partecipare alle Messe del Papa, agli incontri previsti… Per noi è veramente una festa: una festa della fede ma anche una festa dell’umanità intera.
D. – L’Ecuador vive una situazione politica difficile: il Paese è diviso tra sostenitori del governo e i suoi oppositori. Pensa che l’Ecuador possa dare prova di unità nell’occasione di questa visita del Papa?
R. – Nous croyons que oui, parce-que le peuple équatorien…
Noi crediamo di sì, perché il popolo ecuadoriano è un popolo religioso, un popolo che ama il dialogo. E secondo me, il movimento che vediamo in questi giorni risponde alla dinamica della democrazia. Quindi, non bisogna credere che il Paese sia diviso: ciascuno ha le proprie idee e tutti i pensieri politici devono mettersi in dialogo per costruire, per edificare una società migliore.
D. – Sappiamo che il motto di questo viaggio apostolico è “La gioia di evangelizzare”. Lei ha percepito questa gioia di accogliere il Santo Padre?
R. – Oui. Le peuple équatorien, tout le peuple équatorien…
Sì, il popolo ecuadoriano, tutto il popolo ecuadoriano – anche oltre le frontiere della Chiesa cattolica – vuole veramente che la parola del Papa e la sua presenza fra noi possano fare la differenza a livello personale, ma anche a livello di tutta la nazione. È un fatto che da due mesi, ovunque, veramente si percepisca questa gioia di accogliere il Papa: nelle chiese, nella società… Non c’è stata nemmeno una voce di critica nei riguardi della visita. Al contrario, tutti vogliono che questa visita possa aiutarci a fare la differenza.
D. – Come si pone la Chiesa in questo contesto di tensione politica?
R. – L’Eglise a une mission fondamentale…
La Chiesa ha una missione fondamentale, che è quella di favorire il dialogo e la comunione di tutti i partiti, di tutte le posizioni ideologiche e politiche. A mio avviso, siamo consapevoli del fatto che la Chiesa debba partecipare a quei dibattiti nella società che sono in corso in questa epoca. La Chiesa non può limitarsi ad atti liturgici o religiosi: la fede deve essere vissuta nel concreto della realtà sociale, politica, culturale. E a mio avviso, la visita di Papa Francesco mette la Chiesa ecuadoriana al centro della dinamica della società. E questa cosa a volte, negli ultimi anni, si era persa.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana
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