La Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani è un’iniziativa internazionale di preghiera ecumenica cristiana che si celebra ogni anno tra il 18 e il 25 gennaio. Da sempre le diverse confessioni hanno pregato per l’unità, ma separatamente. In particolare verso la fine del settecento e nel corso del’ottocento si svilupparono diverse iniziative di preghiera con questa intenzione, specialmente in area protestante e anglicana. Il primo Ottavario, in forma simile all’attuale, nacque su iniziativa di due ministri in relazione epistolare tra loro: l’inglese Spencer Jones, anglicano, e l’americano Paul James Francis Wattson, episcopaliano (anglicano americano). Nell’anno 1907, il rev. Jones suggerì l’istituzione, per il 29 giugno di ogni anno, una giornata di preghiera per il ritorno degli anglicani, e di tutti gli altri cristiani, all’unità con i cattolici. L’anno seguente Wattson ampliò l’idea, proponendola in forma di un’ottava allo scopo di domandare a Dio “il ritorno di tutte le altre pecore all’ovile di Pietro, l’unico pastore”. È precisamente a questo anno (1908) che viene fatta risalire convenzionalmente la nascita ufficiale dell’attuale settimana. Wattson decise di iniziare l’ottavario il giorno della Festa della Confessione di Pietro (variante protestante dell’antica festa della Cattedra di San Pietro), e di concluderlo con la festa della Conversione di san Paolo. Da allora queste due date (18 e 25 gennaio) segnano l’inizio e la fine dell’Ottavario nell’emisfero settentrionale. In ambito cattolico l’iniziativa fu esplicitamente approvata da diversi pontefici (Pio X, Benedetto XV). Nel 1958, il tema annuale della preghiera e i materiali per la celebrazione, iniziarono ad essere preparati congiuntamente da Faith and Order (nel frattempo allargata anche agli Ortodossi e divenuta una commissione del Consiglio Ecumenico delle Chiese) e dal gruppo cattolico francese Unité Chrétienne. Dopo il Concilio Vaticano II la partecipazione della chiesa di Roma divenne ufficiale e dal 1966 la preparazione fu affidata congiuntamente a Faith and Order (in cui poi dal 1968 entrarono a far parte di diritto 12 teologi cattolici) e dal Segretariato per l’unione dei cristiani voluto da Giovanni XXIII (divenuto in seguito Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani). Dal 1994 il gruppo di lavoro per la preparazione dell’Ottavario fu ampliato, comprendendo due organismi ecumenici laici: le Federazioni mondiali delle Associazioni cristiane della gioventù maschile (YMCA) e femminile (YWCA).
Nello spirito ecumenico negli anni le iniziative sono diventate sempre più numerose. Gli incontri tra le varie confessioni cristiane sono diventati più frequenti. Nel cammino verso l’unità, i gesti sono importanti. Indicano la volontà di superare le barriere umane per rispondere all’appello di Gesù,: “fa che siano una cosa sola”. Dentro questa cornice si muove il viaggio ad Istanbul del Cardinale Scola, dove nei prossimi giorni incontrerà il Patriarca Ecumenico i Bartolomeo I. “Vogliamo ricambiare questa visita a Milano del Patriarca Bartolomeo e approfondire l’unità e la comunione di pensiero tra le nostre due Chiese. Intendiamo così mostrare la risorsa che le nostre Chiese rappresentano nell’edificazione del bene comune, soprattutto nella società plurale, perché la ricerca dell’unità si basa sulla testimonianza reciproca e ci costringe a superare ogni tentazione di egemonia. Proprio di fronte a questo problema si trovano oggi le società plurali, che hanno bisogno di filìa, di amicizia civica, non di egemonia”. Così, al termine della celebrazione ecumenica presieduta con Bartolomeo I lo scorso 16 maggio nella Basilica di Sant’Ambrogio, il cardinale Scola, accogliendo l’invito del Patriarca ecumenico, annunciava la visita di una delegazione ambrosiana da lui guidata al Fanar, sede del Patriarcato di Costantinopoli (Istanbul). Il primo appuntamento sarà la presentazione del libro “Papa XVI Benedikt, Aziz Pavlus” (Papa Benedetto XVI, San Paolo), organizzata dalla Fondazione internazionale Oasis (di cui Scola è presidente) e dalla Conferenza episcopale turca, in programma venerdì alle 17.30 nella chiesa di Sant’Antonio a Istanbul. Oltre al Patriarca e all’Arcivescovo – che firmano la prefazione del volume – interverranno monsignor Louis Pelâtre (vicario apostolico di Istanbul), Niyazi Öktem (professore di Filosofia del diritto all’Università Doğuş e Fatih di Istanbul) ed Erendiz Özbayoğlu (docente emerito di Lingue e letteratura latina all’Università di Istanbul). Il libro (edizione originale della Lev, pubblicato da Oasis grazie al sostegno di Kirche in Not) offre la traduzione in turco delle 20 catechesi che Benedetto XVI dedicò a San Paolo nell’anno paolino 2008-2009. Sabato 1 febbraio il cardinale Scola si recherà all’isola di Calchi, sede della Facoltà teologica ortodossa, mentre domenica 2 febbraio parteciperà alla Divina liturgia della Presentazione al Tempio. di Giovanni Profeta