Edvige Carboni: la mistica che non conoscevi. Il Santo di oggi, 4 maggio 2022
Edvige Carboni fin da bambina è stata ricolmata di doni soprannaturali…
Edvige Carboni, una donna apparentemente ordinaria, visse una vita di lavori manuali e di servizio, in famiglia e verso tanti bisognosi che incontrò, ma che fu eletta in modo misterioso e ricolmata di grazie e doni soprannaturali straordinari.
Edvige Carboni, beatificata nel 2019, è nata in Sardegna il 2 maggio 1880; era la seconda di sei figli. Imparò piccolissima l’arte della tessitura e del ricamo, abilità con cui poté aiutare la famiglia soprattutto quando la madre morì prematuramente, permettendo a due dei suoi fratelli di proseguire gli studi.
Questa responsabilità domestica fu anche ciò che la dissuase dall’abbracciare la vita religiosa fra le le figlie della carità di san Vincenzo de’ Paoli, come desiderava. Con l’aiuto dei confessori, del parroco don Luigi Carta in particolare, capì che le veniva chiesto di seguire un’altra strada, che si rivelò non meno feconda, anzi. A 26 anni entrò nel terz’ordine francescano.
Da quando fu bambina fu accompagnata da visioni, vessazioni diaboliche, estasi e numerosi fenomeni mistici, tra cui le stimmate, quest’ultime ricevute all’età di 29 anni.
Nel 1929, all’età di 49 anni, insieme al padre ormai anziano, lasciò la Sardegna per trasferirsi nel Lazio dove la sorella Paolina era insegnante, stabilendosi poi a Roma nel 1938.
L’amica Flora Argenti testimoniò a riguardo: «Pregava assiduamente per le anime del purgatorio. Continuamente queste anime purganti, per concessione divina, comparivano a lei perché raddoppiasse le preghiere per la loro liberazione e le lasciavano impronte e scottature del loro fuoco. E spesso io la vidi soffrire per queste piaghe. Allora si moltiplicava per pregare e faceva celebrare sante Messe… dopo la liberazione queste anime si presentavano tutte raggianti di beatitudine eterna a lei per ringraziarla. Ella, nelle estasi, vedeva anime che, appena morte cadevano nell’inferno, ed erano molte, e anime del fuoco del purgatorio e anime che volavano in Cielo. Nel giorno dei morti vedeva stuoli e stuoli di anime che la ringraziavano e le dicevano di ringraziare le persone che avevano pregato per loro per volare in paradiso».
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Edvige Carboni muore il 17 febbraio del 1952. Nel 2015 il suo corpo è stato traslato da Albano Laziale nel Santuario di Santa Maria Goretti a Nettuno. Le sue spoglie hanno fatto ritorno in Sardegna il 25 maggio 2019 e ora resteranno nella chiesa parrocchiale di Pozzomaggiore, dove Edvige ricevette il Battesimo.
(Fonte avvenire.it)
Preghiera per una grazia
O caro Gesù, che nella bontà del vostro Divin Cuore avete detto: « Cercate e troverete, chiedete e vi sarà dato, picchiate e vi sarà aperto; e, tutto ciò che voi chiederete in nome mio al Padre Celeste. vi sarà concesso », degnatevi di glorificare su questa terra la vostra Serva fedele EDVIGE CARBONI, e di mostrare in lei le vostre divine compiacenze concedendoci la grazia che umilmente imploriamo…
(continua dopo il video)
La mistica Maria Simma (video)
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La beatificazione di Edvige Carboni è stata celebrata il 15 giugno 2019, presso l’Ippodromo Comunale «Generale Eugenio Unali» di Pozzomaggiore, col rito presieduto dal cardinal Becciu come delegato del Santo Padre. La sua memoria liturgica è stata fissata al 4 maggio, giorno anniversario del suo Battesimo.
I resti mortali di Edvige, subito dopo la morte, erano stati portati al cimitero di Albano Laziale, dov’erano stati collocati in una tomba a pozzo, che conteneva altre tre salme a parte la sua. Il 6 ottobre 2015 sono stati sottoposti a ricognizione canonica e, l’indomani, traslati nel Santuario di Santa Maria Goretti a Nettuno.
Lì è stata celebrata la Messa “corpore praesenti” (“col corpo presente”, come non era invece accaduto nel febbraio 1952), al termine della quale le spoglie sono state collocate in un apposito sacello, sempre all’interno del Santuario. Il 25 maggio 2019 sono infine state collocate presso la parrocchia di San Giorgio Martire a Pozzomaggiore.