Sicurezza, economia e cammino democratico. Sono queste le sfide che attendono il nuovo presidente egiziano, Abdel Fattah Al Sisi, “sin dal primo giorno del suo nuovo incarico. La Chiesa cattolica e i cristiani di tutto l’Egitto attendono con fiducia i suoi primi passi”. Lo dice p. Rafic Greiche, portavoce della Chiesa cattolica egiziana, a tre giorni dal giuramento dell’ex generale. L’insediamento ufficiale di Al Sisi -riferisce una nota di asianews-, si terrà infatti domenica 8 giugno in mattinata, presso la Corte Costituzionale del Cairo. Il governo ad interim, che è rimasto in carica dalla caduta di Morsi alle elezioni presidenziali che si sono concluse lo scorso 28 maggio 2014, rassegnerà le sue dimissioni subito dopo il giuramento. Nel suo discorso di congedo, Adly Mansour, “facente funzioni”
di presidente, ha detto che
“la patria affronta sfide che minacciano non soltanto la sua identità ma anche l’unità del suo popolo e dei suoi territori”. Secondo p. Greiche, fra queste sfide importanti vi sono
“principalmente tre temi che andranno affrontati il giorno dopo l’insediamento. Il primo è senza dubbio riportare la sicurezza agli egiziani: possiamo dire che, da sei mesi a questa parte, la situazione è migliorata in maniera sensibile. Ma non basta, serve una nuova fiducia e un nuovo atteggiamento per tornare a una situazione accettabile”. Al secondo posto
“c’è l’economia. Dobbiamo riprendere a lavorare, ora la situazione è pessima. Serve un piano preciso che rilanci la nostra situazione e che sconfigga disoccupazione e crollo del settore turistico, duramente colpito dai fatti degli ultimi due anni”. Per ottenere questi risultati, serve un terzo punto:
“Dobbiamo continuare a camminare su questa strada. Il nuovo presidente deve andare in Parlamento e mostrare a noi e al mondo che è un democratico che vuole promuovere la democrazia in Egitto. La popolazione deve vedere gli effetti benefici di questo cambiamento: soprattutto coloro che oggi sono emarginati dalla società devono capire che è questa la vera radice della ripresa”. La comunità cristiana del Paese si è espressa a favore del nuovo leader nazionale. Il Patriarca copto cattolico Ibrahim Isaac Sidrak ha inviato ad Al Sisi un messaggio a nome di tutti i vescovi cattolici, in cui invoca per il nuovo presidente
“l’aiuto di Dio dopo che i suoi connazionali gli hanno affidato la missione di guidare la nazione verso una rinascita globale”. Da parte sua, il Patriarca copto ortodosso Tawadros II ha indirizzato tre telegrammi: al vincitore, al candidato suo concorrente Hamdin Sabahi e ad Adly Mansour. Sull’ex generale il Patriarca Tawadros ha invocato la benedizione di Dio davanti alle emergenze che il Paese dovrà affrontare, mentre nel messaggio indirizzato a Sabahi ha
“lodato il ruolo cruciale da lui avuto nel garantire agli egiziani una reale pluralità di scelta nella competizione elettorale”. a cura di Ornella Felici