Sant’Elia è un personaggio della Bibbia, profeta ebreo fra i primi d’Israele e una delle figure più carismatiche dell’Antico Testamento; le sue gesta sono narrate nei due Libri dei Re. In conformità con il giudaismo che attendeva un ritorno di Elia prima della venuta del Messia, San Giovanni Battista viene indicato da Gesù stesso come l'”Elia che deve venire” (Mt 11,4).
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Elia è considerato fra i più grandi profeti e la sua missione fu quella di incitare il popolo alla fedeltà all’unico vero Dio, senza lasciarsi sedurre dall’influsso del culto idolatrico e licenzioso di Canaan.
Elia (il cui nome significa “il mio Dio è Jahvè“) nacque verso la fine del X secolo a.C. e svolse gran parte della sua missione sotto il regno del pavido Acab (873-854), docile strumento nelle mani dell’intrigante moglie Jezabel, di origine fenicia, che aveva dapprima favorito e poi imposto il culto del dio Baal.
Quando ormai il monoteismo pareva soffocato e la maggioranza del popolo aveva abbracciato l’idolatria, Elia si presentò dinanzi al re Acab ad annunciargli, come castigo, tre anni di siccità. Abbattutosi il flagello sulla Palestina, Elia ritornò dal re e per dimostrare la inanità degli idoli lanciò la sfida sul monte Carmelo contro i 400 profeti di Baal. Quando sul solo altare innalzato da Elia si accese prodigiosamente la fiamma, e l’acqua invocata scese a porre fine alla siccità, il popolo esultante linciò i sacerdoti idolatri.
Per sfuggire all’ira di Jezabel fuggì nel deserto sul monte Oreb (Sinai). Braccato come un animale da preda, l’energico e intransigente profeta sembrò avere un attimo di cedimento allo sconforto. Il suo lavoro, la sua stessa vita gli apparvero inutili e pregò Dio di recidere il filo che lo teneva ancora legato alla terra. Ma un angelo lo confortò, porgendogli una focaccia e una brocca d’acqua. Poi Dio stesso gli apparve, restituendogli l’indomito coraggio di un tempo. Elia comprese che Dio non propizia il trionfo del bene con gesti spettacolari, ma agisce con la pazienza, poiché egli è l’Eterno e domina il tempo.
Il fiero profeta, che indossava un mantello di pelle sopra un rozzo grembiule stretto ai fianchi, come otto secoli dopo vestì il precursore di Cristo, Giovanni Battista, di cui è la prefigurazione, tornò con rinnovato zelo in mezzo al popolo di Dio, ma non assistette al pieno trionfo di Jahvè.
L’opera di riedificazione spirituale, tanto faticosamente iniziata, venne portata avanti con pieno successo dal suo discepolo Eliseo, al quale comunicò la divina chiamata mentre si trovava nei campi dietro l’aratro, gettandogli sulle spalle il suo mantello. Eliseo fu anche l’unico testimone della misteriosa fine di Elia, avvenuta verso l’ 850 a.C.. Per la tradizione ebraica, Elia sarebbe asceso al Cielo con un carro e poi trasformato in un essere angelico.
Secondo il racconto Biblico, Elia fece diversi miracoli, narrati nel 1 Re capitolo 17 dal versetto 4 al versetto 16 (moltiplicazione della farina e dell’olio), e dal versetto 17 al 24 (la Resurrezione del figlio della vedova).
Sappiamo inoltre che Elia apparve con Mosè durante la trasfigurazione di Gesù, a rappresentare la continuità di Cristo con la legge (Mosè) ed i profeti (Elia, appunto).
Secondo i Vangeli, alcuni pensavano che Gesù fosse Elia ritornato (anche Gesù chiede agli apostoli: «La gente chi crede che io sia?» «La gente dice che tu sei Elia».
Secondo l’Apocalisse (Ap 11,3-12) Elia verrà di nuovo, per la seconda volta, insieme ad Enoch, mandato da Dio per opporsi all’Anticristo, e compirà la sua missione di profeta per 1260 giorni, dopo di che verrà ucciso. Ma la sua sarà solo una morte apparente. Infatti dopo 3 giorni e mezzo, il soffio del Signore lo farà rialzare, e salirà al cielo in una nube.
Nella tradizione cattolica è il modello dei contemplativi e dei monaci. L’ordine del Carmelo, sorto nei luoghi in cui Elia visse e svolse la sua missione, lo considera proprio padre e ispiratore.
Elia è il protettore contro i fulmini e i temporali, poiché nella Bibbia si dice di lui che era in grado di far discendere “il fuoco dal cielo”. Inoltre, proprio per essere stato assunto in Cielo, è patrono degli aviatori.
È venerato come santo dalla Chiesa cattolica, che lo ricorda il 20 luglio è patrono di molte località italiane. È considerato il maggiore taumaturgo fra i profeti biblici.
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