È morto Emanuele Morganti, il ventenne pestato a sangue con una spranga l’altra notte all’esterno del locale Mirò di Alatri. Il giovane è stato trasferito in eliambulanza all’ospedale Umberto I di Roma, a causa dei colpi ricevuti alla testa.
C’è grande tensione ad Alatri in seguito ai fattacci della notte scorsa quando il 20enne Emanuele Morganti è rimasto vittima di un selvaggio pestaggio davanti al locale “Mirò di piazza Regina Margherita. In seguito alle gravissime ferite riportare, il ragazzo è stato prima trasportato al pronto soccorso di Alatri e, subito dopo, in eliambulanza, all’Umberto Primo di Roma, dove è stato sottoposto ad una delicatissima operazione alla testa, visto che nella brutale aggressione gli è stato sfondato il cranio. Le sue condizioni sono subito apparse disperate, tanto che ieri mattina si era diffusa la notizia della sua morte, poi smentita.
Ora, siamo nella stessa situazione: da Roma rimbalzano voci tragiche e sui social il tam tam è incessante. Su decine di bacheche è nuovamente apparsa la notizia del decesso del giovane. Manca comunque l’ufficialità, dalla caserma carabinieri di Alatri parlano di morte cerebrale aggiungendo, fonti militari interne, che le condizioni di Emanuele sarebbero al vaglio dell’apposita commissione medica deputata a decidere se staccare o meno la fatidica spina.
Intanto, anche il consigliere comunale Roberto Addesse, sulla sua bacheca Facebook parla del decesso del ragazzo, un’ora fa circa, mentre 20 minuti fa ha scritto un appello agli organizzatori della fiaccolata programmata per questa sera alle 20 in piazza Santa Maria Maggiore: “Mi rivolgo a chi ha organizzato la fiaccolata di questa sera in piazza ad Alatri. Alla luce del tragico evento penso sia molto pericolosa… forse meglio annullarla e farla tra qualche giorno in ricordo del povero Emanuele”.
Un appello che nasce dalla consapevolezza di quanto sia delicato il momento, con i parenti e gli amici di Emanuele, ma anche l’intera comunità, che hanno manifestato sentimenti di grande rancore e rabbia verso i responsabili, non ancora individuati, del pestaggio. Un vero massacro, il 20enne sarebbe stato colpito oltre che con calci e pugni anche con spranghe e tubi di ferro, in un accanimento incredibile. Ecco perché la tensione in città è palpabile. La gente vuole giustizia esemplare comunque vadano a finire le cose, e tutti pregano affinché Emanuele possa farcela. Si attende un miracolo, proprio oggi che ricorre Sant’Emanuele.
Intanto continuano le indagini dei carabinieri per ricostruire con esattezza l’accaduto e dare un nome e un volto ai responsabili della bestiale aggressione.
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Dopo circa 36 ore di agonia, per altro mai cosciente, il giovane è deceduto. A niente sono serviti gli interventi chirurgici in ospedale.
Fonte: www.ansa.it