Una carriera costellata di successi, ma come ha spiegato in una intervista al Corriere della Sera (20 febbraio) anche con qualche rimpianto.
Uno di questi, per Ennio Morricone, è stata l’assenza di Papa Francesco alla “prima” di “Missa Papae Francisci. Anno duecentesimo a Societate Restituta“, una messa musicata, da lui composta in occasione dei duecento anni dalla ricostituzione della Compagnia del Gesù dopo la soppressione del 1773.
L’incontro con padre Daniele
E’ il 2012. Ad ispirarlo è sua moglie Maria. «Lei mi ha sempre chiesto di scrivere una Messa. Ma non l’ho mai fatto. Poi una mattina, uscendo di casa, ho incontrato padre Daniele Libanori, rettore della chiesa del Gesù, che è a due passi da casa mia a Roma e che spesso frequento. Il gesuita mi ha chiesto di scrivere una partitura per celebrare i duecento anni della ricostituzione della Compagnia di Gesù. Mi sono preso un po’ di tempo per pensare».
Doppia dedica
Nel frattempo, ricorda Morricone, è stato eletto Papa Francesco, il primo Pontefice gesuita. «Ho detto di sì e ho pensato di dedicarla a lui. E anche a mia moglie Maria. Ecco che è nata la Missa Papae Francisci. Anno duecentesimo a Societate Restituta. Che acquista un valore ancora maggiore per me che da sempre sono credente, cresciuto in una famiglia cattolica e con questa impronta che sempre ha segnato la mia vita» (Aleteia, 1 marzo 2016).
Il regalo di Bergoglio
«Poco prima dell’esecuzione, il Papa venne in visita alla chiesa e me lo fecero incontrare. Soli con lui, io e Maria scoppiammo a piangere; Francesco ci guardava in silenzio. Dopo qualche minuto riuscii a parlare, gli raccontai di aver scritto la musica del film “Mission”, che è la storia dei Gesuiti in Sudamerica, della Messa che avevo composto e gli chiesi di venirla ad ascoltare. Lui ci regalò due rosari. Ma non venne».
“Veniva anche Putin!”
Morricone ne spiega il motivo: «Dal Vaticano dissero che doveva ricevere il presidente russo Vladimir Putin. E che problema c’era? Aspettavamo. Magari portava anche Putin. La verità è che Francesco non ha mai assistito a un concerto. Vada a verificare – dice Morricone rivolgendosi al giornalista che lo intervista – vedrà se non è vero».
La croce
Di quell’incontro, scriveva Avvenire (10 giugno 2015) Morricone evocava anche altri dettagli: «Ho fatto vedere a Papa Francesco la prima pagina della partitura della messa dove le note disegnano una croce: una linea affidata a corni e trombe formano il braccio verticale della croce; su questa linea a un certo punto si innesta tutta l’orchestra che disegna l’altro braccio».
Francesco, aggiungeva in quell’occasione il compositore, «mi ha da subito conquistato perché da subito ha caratterizzato il suo ministero dando una svolta alla Chiesa, cercando di correggere le storture che pure ci sono. Una strada che, però, ha potuto percorrere per il grande lavoro preparatorio fatto da Benedetto XVI».
Fonte it.aleteia.org/Gelsomino del Guercio
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