Nella mia mente, poi, ci sono migliaia di momenti straordinariamente belli, come il tempo che trascorreva con Madre Teresa. Giocava con lei, scherzavano e li univa un affetto particolarissimo. Avevano espressioni e modi di venerazione reciproca. Si aiutavano teneramente tra loro. Lei lo chiamava “Holy Father”, lui la accarezzava sul viso come si fa tra familiari e la baciava sulla fronte.
Era un moto fresco e genuino di amore che veniva fuori all’improvviso tra loro e un rispetto profondissimo li accomunava. Ora me li immagino così in Paradiso, con la stessa sorridente santità dei loro incontri al Palazzo Apostolico
. Il racconto di questa grande amicizia tra Giovanni Paolo II e Madre Teresa è del fotografo personale del Papa Arturo Mari.Oggi preghiamo insieme, a Madre Teresa ed a Giovanni Paolo II con due preghiere che abbiamo pubblicato sul nostro canale You Tube.
“Andiamo con gioia incontro al Signore” (Rit. Salmo resp.).
di Giovanni Paolo II, Domenica, 29 novembre 1998
Sono le parole del Salmo responsoriale che accompagna l’odierna liturgia della prima domenica di Avvento, tempo liturgico che rinnova di anno in anno l’attesa della venuta di Cristo. L’Avvento ha acquistato, in questi anni che stiamo vivendo nella prospettiva del terzo millennio, una nuova e singolare dimensione. Tertio millennio adveniente: il 1998, che volge al suo termine, ed il prossimo 1999 ci pongono sulla soglia di un nuovo secolo e di un nuovo millennio.
“Sulla soglia” ha avuto inizio anche l’odierna nostra celebrazione: sulla soglia della Basilica Vaticana, dinanzi alla Porta Santa, con la consegna e la lettura della Bolla di indizione del Grande Giubileo del Duemila.
“Andiamo con gioia incontro al Signore” è un ritornello che si intona perfettamente al Giubileo. E’, per così dire, un “ritornello giubilare”, secondo l’etimologia della parola latina iubilare, che contiene in sé il riferimento alla gioia. Andiamo, dunque, con gioia! Camminiamo lieti e vigilanti nell’attesa del tempo che ricorda la venuta di Dio nella carne umana, tempo giunto alla sua pienezza quando nella stalla di Betlemme nacque Cristo. Si compì allora il tempo dell’attesa.
Vivendo l’Avvento, attendiamo un avvenimento che si situa nella storia ed insieme la trascende. Come ogni anno, esso avverrà nella notte del Natale del Signore. Nella stalla di Betlemme accorreranno i pastori; più tardi verranno i Magi dall’Oriente. Gli uni e gli altri simboleggiano in un certo senso l’intera famiglia umana. L’esortazione che risuona nell’odierna liturgia: “Andiamo con gioia incontro al Signore” si diffonde in tutti i paesi, in tutti i continenti, in mezzo ad ogni popolo e nazione. La voce della liturgia – cioè la voce della Chiesa – risuona dappertutto e tutti invita al Grande Giubileo.
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