La prima volta che conobbi le Clarisse di Borgo era l’estate del 2016. Un’amica, laica consacrata, stava cercando un monastero dove poter fare il suo periodo di esercizi spirituali personali e mi chiese se ne conoscessi uno in montagna: così mi ricordai che un giovane sacerdote Trentino mi aveva raccontato che a Borgo Valsugana vivevano delle monache: e fu così che grazie alla mia amica, scoprii il monastero!
Quell’estate stavo proprio cercando uno spazio e un tempo per pregare, ma le realtà che mi erano state indicate non andavano bene per i miei impegni di lavoro. Così lessi la locandina degli esercizi di Agosto e il periodo si incastrava alla perfezione! C´era una bella raffigurazione antica del volto di Santa Chiara, ma ciò che più mi colpì fu il titolo del ritiro: Chiara, donna libera!
Ne fui attratta: mi dava un senso di gioia e di pienezza…di vita realizzata! Da poco avevo concluso una relazione amorosa e desideravo approfondire la ricerca di me stessa come creatura femminile, donna, voluta e amata da Dio. Pensavo: se Dio Padre mi ha creata perché avessi la gioia – …e in abbondanza! -, come si immaginava una vita piena per Benedetta, come donna? Chiara poteva essere per me modello femminile secondo il desiderio di Dio Padre?
Così chiamai in monastero per presentarmi e motivare la mia iscrizione al ritiro e conobbi al telefono, il calore e l’accoglienza delle sorelle. Mi fece sentire subito di casa! Sr. Emmanuela mi inviò le indicazioni stradali del monastero spiegate molto bene (aveva ragione, il navigatore mi avrebbe fatto sbagliare strada!) e partii.
Là incontrai le mie prime amiche di cammino: “Lucia grande” e “Lucia piccola” e, proseguendo con i ritiri, queste amiche sono sempre aumentate, tutte diverse per età, origine, esperienze, ma accomunate dal desiderio e dalla gioia di camminare insieme.
Rimasi colpita subito dall’ospitalità delle Clarisse: dalle camerette preparate con cura, al cibo sempre abbondante e delizioso, alla puntualità del servizio e dal ricco materiale preparato per il ritiro. All’inizio, mi fu un po’ difficile abituarmi alla cadenza della preghiera comunitaria, ma presto gustai questo nuovo ritmo che mi permetteva di rallentare i pensieri e ascoltarmi nel profondo del cuore.
Quel primo ritiro fu per me un momento di grazia straordinario: il Signore agì in modo forte su di me facendomi capire improvvisamente, come se mi avesse tolto un velo dagli occhi, che stavo vivendo un´illusione pericolosa pensando che la mia libertà fosse un bene da gestire a mio piacimento sulla base dei miei soli desideri, senza particolari regole.
Ero caduta nella trappola della tentazione di Adamo: quando l’uomo si mette al posto di Dio! Piansi lacrime amare…le lacrime di Pietro. Ma le sorelle e le amiche di cammino mi consolarono e così ricominciai piano piano un nuovo cammino (difficile!! e che continua…), di conversione, ma soprattutto di misericordia.
Da quel primo ritiro, ne sono arrivati altri e sono sicura che tornerò ancora a Borgo. Ogni volta è per me un’occasione di stare in silenzio, mettermi in ascolto e condividere con nuove amiche di cammino la vita, i sentimenti, lasciandosi guidare dalla saggezza delle sorelle clarisse.
Se guardo indietro, da quel primo ritiro, il Signore ha fatto meraviglie nella mia vita. Posso dire a tutte le ragazze che si sentono incuriosite dal monastero di Borgo, di non esitare a provare un´esperienza di ritiro: il Signore troverà il modo di operare con la Sua Grazia, nella tua vita, in quell’occasione di ritiro…e quando si torna a casa il cuore ti dice: per fortuna che ci sono stata!!
(Testimonianza di Benedetta, dopo un ritiro al monastero delle Clarisse di Borgo Valsugana)