‘Ero indemoniato, Padre Amorth mi liberò’. Un giovanissimo ci racconta come si è salvato!
Ha lasciato un grande vuoto, ma anche una grande speranza. Padre Gabriele Amorth era stato per decenni presidente internazionale degli esorcisti, e si era battuto fortemente perché in ogni diocesi ci fosse un esorcista.
Lui, che aveva salvato dagli artigli del demonio migliaia di posseduti e disturbati, parlava di “necessità impellente, perché il male avanza velocemente e la gente non sa dove andare”.
Tra i tanti ‘pazienti’ salvati c’è Francesco Casadei (il nome è uno pseudonimo), giornalista lombardo e autore assieme alla moglie del libro ‘A tu per tu con il diavolo’ (Mondadori). E’ intervistato da Viviana Bruschi, giornalista del Resto Del Carlino (sua l’intervista che segue ndr) . Dopo la guarigione, Casadei ha fondato l’associazione famigliadellaluce.it di cui padre Amorth era socio onorario. “E’ composta da 800 associati e 50 sacerdoti, ed è nata per aiutare persone possedute e disturbate”. Domani alle 15, intanto, saranno celebrate le esequie di padre Amorth nel Santuario Santa Maria Regina degli Apostoli, in via Antonino Pio 7, a Roma.
Quando ha compreso di essere indemoniato?
“Non subito. Dalle prime manifestazioni demoniache, nel ’97, alla presa di coscienza è trascorso tantissimo tempo, tre-quattro anni. La formazione razionale mia e di mia moglie ci ha impedito di analizzare quanto ci capitava sotto il profilo spirituale”
Cosa capitava?
“Malattie strane, che andavano e venivano, soprattutto alle ossa, con dolori lancinanti. Io ero sicuramente il più bersagliato, ma anche mia moglie e le nostre due figlie erano sotto pressione, anche perché la casa era infestata”
Da spiriti?
“Anche. All’inizio c’erano odori nauseabondi improvvisi, poi rumori assordanti ad ogni ora del giorno e della notte. Infine la materializzazione di persone defunte, che apparivano e sparivano. Sentivo voci interiori che mi dicevano: accoltella tua moglie”
Il terrore, insomma.
“Sì, proprio così. C’è voluto tempo, ma finalmente abbiamo preso coscienza che oltre il razionale c’è il mondo spirituale”
A quel punto?
“Un conoscente ci mandò da un sacerdote, dotato di discernimento spirituale, il quale mi consigliò ‘esorcismi maggiori’, non ‘minori’ considerata la mia forte possessione”
Qualcuno le aveva fatto malefici?
“Probabile che il mio albero genealogico fosse infettato, ma io stesso amavo praticare l’esoterismo e l’occultismo. Il diavolo quando gli si apre la ‘porta’ poi si sente poi autorizzato a entrare”
Come ha conosciuto padre Amorth?
“Il sacerdote che ci guidò, consigliò a me e a mia moglie di scrivere, visto che è il nostro mestiere, quanto ci stava accadendo, e nel frattempo di intervistare in merito alcuni esorcisti, tra cui padre Amorth. Andammo da lui un pomeriggio di Pasqua. Mi ascoltò e poco dopo si mise la stola. ‘Ora lavoro un po’ io’, disse”
E cosa accadde?
“Mi scatenai, lo picchiai come un selvaggio, lo insultai. Parevo una belva, poi cominciarono i dolori fortissimi alle ossa. Pensavo a una reazione psicosomatica. Mentre lui pregava, io perdevo il contatto con la realtà. Dentro di me c’erano due personalità soprapposte”
Era sdoppiato?
“No, lo sono i malati psichiatrici, che alternano le due personalità. Io combattevo contro l’entità che aveva il sopravvento. Quello fu il primo esorcismo”
Poi?
“Ne seguirono tanti altri. Ogni quindici giorni prendevo l’aereo e a ogni seduta diventato più violento, ma al contempo avevo iniziato un cammino interiore di arresa e di umiliazione. E’ sbagliato pensare che il demonio sia responsabile di tutto. Noi dobbiamo lavorare sulle nostre ferite, sui nostri problemi”.
Quanti esorcismi le sono serviti?
“Quattro mesi. Nell’ultimo non ho avuto alcuna reazione”.
Pochi, non trova?
“Da tempo avevo iniziato un percorso cristiano. Non ero più io il dio di me stesso, ma Gesù era il mio Signore. Questa è stata la differenza, mi spiegò poi padre Amorth, rispetto a esorcismi prolungati negli anni”
Cosa ricorda di quel giorno?
“Il volto buono e misericordioso di Padre Amorth. Sorrise felice e mi disse: ‘Gesù ha sempre la vittoria, sta scritto nella sua Parola’”.
di Francesco Rossi per la Redazione Papaboys