Esodo da Gaza: in fuga a migliaia. Oltre 160 morti sotto le bombe di Israele.

GAZA – Invece di vendere armi dovrebbero pensarci prima! Che tipi gli americani! Anche gli Usa sono pronti ad aiutare per raggiungere una tregua a Gaza. Lo ha detto oggi il segretario di Stato John Kerry nel corso di un colloquio telefonico con il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Nel corso del colloquio telefonico, ha riferito una fonte del Dipartimento di Stato, Kerry ha espresso la preoccupazione degli Usa “per l’aumento delle tensioni sul campo” e “ha descritto il suo impegno con i leader della regione per aiutare a fermare il lancio di razzi”.

Intanto continua la guerra nella Striscia di Gaza. Dopo i ripetuti moniti alla popolazione di Beit Lahya, all’estremità nord del territorio, affinché evacuasse le proprie abitazioni, Israele ha iniziato a dirigere un fuoco di artiglieria su quell’area, utilizzata secondo l’esercito come zona di lancio di razzi a lunga gittata. Secondo fonti mediche palestinesi, sono 167 i palestinesi uccisi e 1.120 i feriti dall’inizio dell’operazione militare israeliana Protective Edge. Le sirene d’allarme oggi hanno risuonato a Tel Aviv dove si sono sentite due forti esplosioni. Nell’area metropolitana di Tel Aviv – rende noto il portavoce militare israeliano – oggi sono stati intercettati due razzi da Gaza. La conferma è arrivata anche dalla televisione di Hamas: si tratta di un razzo M 75 verso Tel Aviv e un razzo R 160 in direzione di Haifa. In Israele non si ha per ora notizia di vittime. A Naharya, al confine col Libano, le sirene sono entrate in funzione per un falso allarme. Nella Striscia – riferiscono fonti palestinesi citate dal Jerusalem Post – subito dopo il suo arresto, un informatore dei servizi di intelligence interni israeliani è stato giustiziato. “Il collaboratore hanno riferito le fonti senza fornire ulteriori dettagli – stava operando sul terreno”.

A Tel Aviv, intanto, è in corso la riunione del Gabinetto di sicurezza che deve discutere l’operazione in corso nella Striscia. “Non sappiamo quando l’operazione terminerà, potra’ richiedere lungo tempo”, ha detto il primo ministro Benyamin Netanyahu che – citato dai media ha aggiunto: “continueremo ad operare con forza in modo da riportare la quiete”. Dopo ultimatum Israele, 4mila civili palestinesi hanno abbandonato le case E sono 4mila i palestinesi che hanno abbandonato le proprie case e hanno chiesto ospitalità nei rifugi della Striscia di Gaza, dopo l’ultimatum lanciato da Israele sull’intensificarsi dell’offensiva sul nord del territorio. A diffondere la notizia l’Agenzia delle Nazioni unite per il soccorso e l’occupazione (Unrwa), tramite un portavoce citato dal giornale israeliano online Ynet. Con volantini lanciati dall’aria e indicazioni fatte circolare sui media palestinesi e anche telefonicamente, l’esercito israeliano aveva ricordato alla popolazione palestinese civile che è stata “avvertita” e che deve premurarsi di lasciare rapidamente la zona. Secondo la circolare, scritta in arabo, le intenzioni dell’esercito sono quelle di “attaccare le infrastrutture terroriste ad est di Al Aatara e della strada As Sultyan, e ad ovest e nord del campo profughi di Jabalia”. Il volantino dava istruzioni anche sulla strada da seguire per cercare rifugio: “A sud di Jabalia attraverso (la strada) Shara al-Faluja”. “L’incursione sarà breve, ma chi non presta attenzione a queste indicazioni mette a repentaglio la propria vita e quella della sua famiglia”.

Il governo di Gaza ai palestinesi: tornate nelle vostre case Dopo l’ultimatum il ministero dell’Interno di Gaza ha invece chiesto agli abitanti della Striscia che si sono trasferiti nei rifugi di tornare nelle proprie case. “A tutti i figli del nostro popolo che hanno evacuato le loro case: tornate immediatamente e non lasciatele. Assicuratevi di seguire le istruzioni del ministero dell’Interno”. Francia a Gaza e Israele: “Cessate il fuoco” “A Gaza come in Israele la priorità assoluta è il cessate il fuoco”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius, poco prima dell’inizio della riunione a Vienna con i colleghi di Gran Bretagna, Stati Uniti e Germania. “La Francia – ha aggiunto – chiede, come il Consiglio di sicurezza dell’Onu, il ritorno alla tregua del 2012, ne discuteremo con i colleghi qui a Vienna”. Il ministro della Difesa Jean-Yvez Le Drian ha inoltre invitato anche Tel Aviv a esercitare “misura” nella sua risposta al lancio di razzi dalla Striscia di Gaza. Poi ha condannato il lancio di razzi da parte del movimento islamista Hamas, ma ha chiesto anche a Israele “che dia prova di misura nella sua risposta e, in particolare, che rispetti il diritto internazionale e che lo faccia in modo che i civili siano protetti”. di Ornella Felici / Redazione Papaboys (fonte: Rainews24)

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  • Non sarebbe meglio dire nella vignetta ''l'esercito Israeliano uccide i bambini'' e non un generico ''la guerra''. Cioè, pane al pane, vino al vino!

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