Erano gli anni del dopoguerra, con l’Italia in rapida trasformazione, quando don Lorenzo Milani, cappellano a San Donato di Calenzano, grosso borgo rurale tra Firenze e Prato, registrava in modo metodico come vivevano la fede i suoi parrocchiani in un tempo di profondi cambiamenti sociali e nella consapevolezza che la Chiesa cattolica rischiasse di rimanere culturalmente e sociologicamente tagliata fuori dai ritmi della nascente civiltà industriale. I dati, le osservazioni e le denunce che scaturivano da quell’indagine trovarono spazio, alcuni anni dopo, sulle pagine di “Esperienze pastorali”. Don Milani all’inizio non ci pensava nemmeno a una pubblicazione: “Raccoglieva, per suo uso, tutte le notizie e i pensieri che via via gli parevano utili per una maggior conoscenza del suo popolo”. Il libro, iniziato otto anni prima, fu pubblicato nel maggio 1958, quando don Milani (che era nato nel 1923) era già da quattro anni parroco a Barbiana. Ma nel dicembre del 1958 “Esperienze pastorali” fu ritirato dal commercio e la lettura del libro ritenuta inopportuna. Con la comunicazione a Betori da parte della Congregazione per la dottrina della fede, la figura di don Milani acquista nuova attenzione anche alla luce del Convegno ecclesiale nazionale del prossimo anno. “Già abbiamo vissuto nell’esperienza del Convegno di Verona nel 2005 una ricerca di figure significative del cattolicesimo italiano nelle varie Regioni del nostro Paese per riproporle all’attenzione della Chiesa. Nel caso della Toscana – spiega Betori – fu Giorgio La Pira a essere proposto come figura esemplare di cattolico italiano del secolo scorso. Credo che questa ricerca di testimonianze in qualche modo continuerà. Certamente il Convegno che si va delineando non vuole essere un convegno di idee, ma di esperienze. In questo senso so che la presidenza del Comitato preparatorio intende valorizzare molto la storia fiorentina, anche quella recente e contemporanea. Peraltro l’attenzione all’esperienza viva della fede è una delle caratteristiche del magistero di Papa Francesco, la cui presenza al Convegno e a Firenze sarà senza dubbio il fattore ispiratore di tutto l’evento: la nostra città lo attende con affetto filiale”. Di Andrea Fagioli*
*direttore “Toscana Oggi”
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