Attacco alla festa di matrimonio di una coppia curda in Turchia, a Gaziantep, che si ritiene sia stato compiuto da combattenti dell’Isis. Un’esplosione ha provocato 50 morti e 94 feriti e devastato la strada dove si svolgeva il ricevimento. A causarla è stato un attentatore suicida, secondo quanto ha riferito la procura che parla del ritrovamento di resti di una cintura esplosiva. I terroristi “che non possono sopraffare la Turchia e cercare di provocare il popolo puntando sulla sensibilità etnica e settaria, non prevarranno”: così il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, citato da Anadolu, dopo l’attentato . “Non c’è differenza tra il Pkk, l’organizzazione terroristica di Gulen e l’attacco terroristico potenzialmente dell’Isis a Gaziantep”, ha detto Erdogan.
È salito a 50 morti e 94 feriti il bilancio di un attentato avvenuto ieri durante un ricevimento di nozze in Turchia. L’attacco è stato ricordato oggi al termine dell’Angelus in piazza San Pietro dal Papa che ha espresso dolore per le vittime e solidarietà nella preghiera alle persone colpite. Il servizio di Roberta Barbi per la Radio Vaticana.
“Cari fratelli e sorelle, mi ha raggiunto la triste notizia dell’attentato sanguinario che ieri ha colpito la cara Turchia. Preghiamo per le vittime, per i morti e i feriti e chiediamo il dono della pace per tutti”.
Una preghiera per le vittime e un’invocazione del dono della pace che avvolga tutto il Paese: così Francesco ha voluto ricordare i morti e i feriti dell’attentato terroristico di ieri a Gaziantep, città della Turchia a maggioranza curda, non lontana dal confine con la Siria. Nel corso dei primi sopralluoghi sono stati ritrovati i resti di una cintura esplosiva: sarebbe stato, dunque, un kamikaze confusosi tra gli invitati ad attivare l’esplosione, udita in tutta la città che conta circa un milione e mezzo di abitanti. La deflagrazione ha completamente distrutto la sala in cui si stava svolgendo la festa, cui partecipavano molte persone di etnia curda, comprese donne, bambini e anziani. La polizia, secondo quanto appreso, starebbe cercando in particolare due persone che avrebbero accompagnato l’attentatore e si sarebbero poi dileguate dopo lo scoppio.
L’attentato sarebbe di matrice jihadista, stando a quanto confermato dal governo turco, anche se non ci sarebbe ancora una rivendicazione da parte dello Stato islamico. In realtà la Turchia meridionale, e non solo,è stata più volte presa di mira dai militanti dell’Is, come pure dai separatisti curdi del Pkk. Non è però l’unica zona in cui il terrorismo islamico ha colpito. Nel luglio scorso, 44 persone sono morte in un attacco all’aeroporto di Istanbul, mentre una quarantina erano state le vittime ad Ankara a marzo. “I terroristi, che non possono sopraffare la Turchia, non vinceranno”. Così ha esordito questa mattina il presidente turco, Erdogan, in un messaggio alla nazione all’indomani dell’attentato a Gaziantep. Nel suo comunicato, il presidente ha anche precisato che “non c’è differenza tra i seguaci di Gülen, il Pkk e l’Is. Il nostro Paese non può che reiterare un unico messaggio ai terroristi: sarete sconfitti”.
di Redazione Papaboys / Radio Vaticana
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