Il giudizio positivo rispetto al papato di Francesco “è plebiscitario”, con l’89,6% degli italiani che concorda con l’idea che il Papa stia dando nuovo slancio alla Chiesa cattolica, sostiene il rapporto Italia 2015 dell’Eurispes. Sette italiani su dieci vedono diminuita la propria fiducia nelle istituzioni, ma il 90% si fida di Francesco. Effetto Bergoglio, soprattutto tra i giovani: consensi raddoppiati, dal 27,1% al 51,1% per i 18-24enni. Tra i giovani nell’arco di età 25-34 anni la popolarità del Papa “arrivato quasi dalla fine del mondo” sale dal 34,3% al 53,5%. Sono soprattutto le persone rimaste vedove (77,3%) e quelle sposate (69,9%) ad attestare – rileva l’Eurispes – il proprio gradimento; segue la categoria dei separati/divorziati (63,6) nei confronti della quale ci sono nuove aperture da parte della Chiesa. È la stragrande maggioranza degli italiani a ritenere che il Pontefice stia dando nuovo slancio alla Chiesa e che potrà traghettarla nel Terzo Millennio: l’89,6% dei consensi rappresenta un dato in crescita del 2,5% rispetto all’anno scorso.
Non c’è differenza, rispetto ai consensi sul Papa, neanche tra persone di diverse appartenenze politiche e in alcuni casi i “sì” sfiorano il 100%. Il 79,2% degli intervistati ritiene che il Papa rispetto ai temi etici sia addirittura più avanti dei fedeli e l’89% è convinto che lo sia più delle gerarchi ecclesiastiche. Questo sentire positivo cambia solamente alla domanda se, rispetto ai temi etici, il Papa riuscirà a superare le resistenze delle gerarchie ecclesiastiche: gli scettici sono il 44%, mentre i fiduciosi il 55,6%. Dunque cresce la popolarità di Francesco. Il segretario generale della Cei, il vescovo Nunzio Galantno, se ne compiace ma poi avverte: «se accettassimo in toto tutte le parole del Papa, dovremmo cambiare in toto anche noi. E invece non mi pare che ciò accada. Spesso seguiamo ciò che ci fa più comodo». Secondo monsignor Galantino è «bellissimo il riconoscimento» tributato a Bergoglio dalla statistica ma «tutti quanti dovremmo sintonizzarci di più sui reali bisogni della gente».
La popolarità record per Papa Francesco, indicata oggi dall’Eurispes cela «il rischio che ciascuno prenda solo la parte che gli piace. Se dovessimo ascoltare tutto quello che ci dice Papa Francesco dovremmo cambiare ma io non vedo in giro tutta questa conversione. Mi dispiace anche che tutte le altre istituzioni in Italia non siano oggi un punto di riferimento». Inoltre tra i cittadini emerge una rassegnazione pressoché generalizzata nei confronti della politica unita alla percezione che il cambio alla presidenza della Repubblica non porterà alcun mutamento rispetto all’andamento della situazione italiana (43,4%). Parallelamente, secondo il Rapporto, il presidente della Repubblica uscente raccoglie un buon grado di consenso (45,3%), anche se in molti vedono nelle sue dimissioni un elemento positivo per il Paese che avrebbe così l’opportunità di ’svecchiarsi’ (35,6%). Il tasso di fiducia nel governo si attesta al 18,9%, basso ma lievemente in crescita rispetto alle rilevazioni passate. Continua, al contrario, la diminuzione del grado di fiducia nel Parlamento, che si ferma al 10,1% (-6% rispetto al 2014). Male quest’anno la magistratura che arretra al 28,8%, con un crollo di consensi del 12,6%.
Di Giacomo Galeazzi per La Stampa
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