Offrire “sacrifici spirituali” è l’atteggiamento del cristiano che imita nella sua vita, volontariamente, l’offerta sacrificale di Cristo; è il vivere conformi alla esistenza di Cristo. Ciascun battezzato deve riscoprire la sua natura di figlio di Dio, prendere consapevolezza di essere Tempio dello Spirito Santo (1 Cor 6, 19-20). Da questa verità scaturisce il suo agire, sempre orientato a Dio: scrive san Paolo ai Galati (2, 20): Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me. L’originalità del culto cristiano si fonda sull’evento salvifico di Gesù Cristo, morto e risorto, e non su di un rito. Nella misura in cui l’uomo riconosce in Cristo il centro della propria vita, fa della sua vita la vera offerta a Dio, trasformandola in liturgia, in canto di lode e di ringraziamento a Dio (cf. De civitate Dei. Nel sacrificio eucaristico la Chiesa, in quanto corpo di Cristo-Capo, offre se stessa nel pane e nel vino, segni sacramentali del sacrificio di Cristo: “la chiesa è offerta – spiega s. Agostino – nella cosa stessa che offre”. X, 20)
Papa Francesco ci sta facendo vedere come Cristo vive in Lui, attraverso la carità e la semplicità profonda dei suoi gesti. La carezza ad un uomo malato e pieno di piaghe sta facendo il giro del mondo, come hanno fatto il giro del mondo i chiodi della croce sui quali Gesù è stato “attaccato”! Ed anche la preghiera per la bambina malata al termine dell’Udienza di oggi, conferma questa linea, così come migliaia di piccoli altri gesti, talvolta sconosciuti dai media (la mano sinistra non sappia quello che…. e viceversa).
Oggi si parlerà molto di Noemi, la bimba per cui ha pregato il Papa: ha 16 mesi – ricorda la Radio Vaticana – ed è affetta da una terribile malattia rara genetica, la Sma, la atrofia muscolare spinale. Il padre, Andrea Sciarretta, 26 anni, ha scritto una lettera disperata al Papa che inizia così: “Con piacere le presento Noemi”. Nella lettera si chiede che la piccola possa riprendere le cure con il metodo Stamina, non più autorizzate in Italia. Papa Francesco ha prima contattato telefonicamente il padre, poi ha inviato il suo Elemosiniere, mons. Konrad Krajewski, a Guardiagrele, in provincia di Chieti, dove la famiglia risiede. Quindi, li ha accolti oggi a Santa Marta
Sergio Centofanti della Radio Vaticana ha intervistato Andrea Sciarretta, il papà di Noemi:
R. – È stato un incontro molto emozionante perché Papa Francesco è stato vicino a Noemi. Abbiamo potuto parlare e pregare insieme per Noemi. Questo regalo è stato una grande emozione, tant’è che anche oggi siamo ospiti del Santo Padre qui in Vaticano. Pernotteremo qui in Vaticano e mangeremo a pranzo e cena con lui.
D. – Il Papa ha fatto questa preghiera all’udienza generale. Una preghiera molto toccante…
R. – Il Papa stando vicino a Noemi ed accogliendola ha voluto far capire che lui accoglie tutti i bambini malati che stanno vivendo il nostro dramma. Il Papa è vicino alla nostra situazione e non ci abbandonerà.
D. – Come sta Noemi?
R. – Ha perso la deglutizione; è alimentata con un sondino; sta facendo la “Niv” notturna – ovvero la respirazione non invasiva – i movimenti cominciano a fermarsi. Noi siamo “vite a tempo” ed il tempo per noi è vitale. Noemi ha bisogno subito delle infusioni del metodo Stamina senza perdere altro tempo. La cosa che mi stupisce di più è che una bimba è riuscita ad essere accolta dal Papa, da un grande uomo, da un santo uomo. Purtroppo lo Stato italiano ci ha sempre e solo ignorato; invece un grande uomo, un santo uomo come Papa Francesco ha solamente accolto il grido di una bambina portandola a sé, facendola entrare in casa, ospitandola, facendola mangiare insieme a lui e cercando di capire veramente cosa si può fare per aiutarla. Questo fa capire l’amore incondizionato che il Papa ha per questi bimbi.
D. – Cosa si può fare per Noemi?
R. – Il giudice che ora sta decidendo per lei, per poterla far accedere al metodo Stamina deve comunque dare l’ok alle cure compassionevoli che ci sono a Brescia, in base ad una legge dello Stato italiano. Noi vogliamo che Noemi possa accedere al metodo Stamina, che le liste di attesa di Brescia vengano subito sbloccate e che tutte le persone che vogliono assumersi la responsabilità di provare la speranza concreta che è Stamina accedano senza che nessuno possa decidere per loro.
D. – Quali sono adesso le vostre speranze?
R. – Noi oggi stiamo vivendo un sogno. Ora ci aspettiamo veramente – oltre a questo sogno – di tornare a casa e che arrivi presto la telefonata e che la prossima settimana Noemi possa fare le staminali. Potete comunque contattarci perché abbiamo un’associazione che si chiama “Progetto Noemi”; il sito è www.progettonoemi.com. C’è anche la pagina Facebook di “Progetto Noemi” e lì potete leggere tutto quello che sta succedendo a noi e alla piccola Noemi. Poi, se volete aiutarci, se qualcuno vuole concretizzare veramente la speranza di Noemi – e la speranza si deve concretizzare – ci contatti. Noi attendiamo solo questo. Spero di cuore che il gesto di Papa Francesco faccia capire veramente che nessuno può rubare la speranza, nessuno può toglierci la speranza.
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