Una piattaforma su cui confrontarsi, ma anche per impegnarsi attivamente nella lotta contro fame e sottosviluppo. E’ la Carta di Milano, frutto del lavoro di 42 tavoli tematici dedicata a rappresentare l’eredità di Expo 2015. Questa mattina a Milano la presentazione. C’era per noi Fabio Brenna:
Un documento di cittadinanza globale – come l’ha definita il sindaco di Milano Giuliano Pisapia – che dai cittadini alle associazioni, le imprese e le istituzioni potranno firmare ed ancora elaborare nei mesi dell’Esposizione Universale, prima che venga consegnata alle Nazioni Unite il prossimo 26 ottobre. Così l’ha definita il suo curatore, Salvatore Veca:
“Siamo convinti e convinte che il diritto al cibo sia un diritto umano fondamentale e riteniamo che un mondo senza fame sia un mondo possibile. Ogni violazione di tale diritto fondamentale è una violazione della dignità umana, di chiunque, ovunque. Questo è il teorema fondamentale della Carta”.
Tradotta in 19 lingue, la Carta di Milano vuole tradurre in impegni concreti l’evento che verrà inaugurato il primo maggio, cercando di concretizzare il diritto per tutti dell’accesso al cibo. In questo potrebbe segnare il vero successo di Expo, come ha sottolineato il ministro italiano delle Politiche agricole, Maurizio Martina:
“Qui noi misuriamo l’ambizione politica di Expo e dell’Italia, perché la Carta è un formidabile strumento di diplomazia dell’Expo. C’è, secondo me, una caratteristica straordinaria, su cui abbiamo molto riflettuto in questi mesi: Expo è, di per se stesso, una piattaforma diplomatica formidabile”.
Diversi relatori hanno poi illustrato i contenuti e i destinatari della Carta di Milano, a partire dalla quale si è poi sviluppato l’incontro con studiosi e scienziati appartenenti al network internazionale che ha condotto le ricerche di Laboratorio Expo. Presentato in anteprima nazionale il cortometraggio “Il Pianeta che ci ospita” realizzato per Expo dal regista Ermanno Olmi.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana