MONDO – Il dialogo resta aperto, ma non c’è ancora accordo. E’ la sintesi degli incontri a Vienna sul nucleare iraniano che ieri si sono chiusi con quello che viene definito un fallimento dei negoziati. La nuova tornata e scadenza è stata fissata per l’estate del 2015. Massimiliano Menichetti: L’attesa firma, a Vienna, sul nucleare iraniano non c’è stata. Dopo una settimana di frenetici colloqui, le potenze del cosiddetto 5+1, ovvero Usa, Russia, Cina, GB, Francia più la Germania e i rappresentanti iraniani non sono riusciti a sciogliere i due nodi cruciali: la soglia dell’arricchimento dell’uranio da parte di Teheran, che rivendica il diritto al nucleare a scopo civile e la rimodulazione delle sanzioni che soffocano la fragile economia iraniana. Nononstante il coordinamento dalla delegata speciale Ue Catherine Ashton, il presidente statunitense Barack Obama ha parlato di divergenze “significative”; il premier israeliano Benyamin Netanyahu, si è detto convinto che un “cattivo accordo”, sarebbe stato un “errore storico” ed avrebbe permesso all’Iran di dotarsi della bomba atomica. Toni diversi quelli del presidente iraniano Hassan Rohani il quale, in un discorso televisivo, ha comunque affermato che i colloqui si concluderanno l’anno prossimo, in estate, con un “accordo definitivo”.
Falliti a Vienna i negoziati sul nucleare iraniano
Di Redazione
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