Il mariologo Gian Matteo Roggio spiega perché la Madonna si manifesta con apparizioni e chiarisce il significato delle visioni sull’inferno e le sofferenze che ella ha affidato ai veggenti.
Padre Gian Matteo Roggio, Missionario di Nostra Signora de La Salette, è docente di Apparizioni e santuari nella Pontificia facoltà teologica “Marianum”. Con lui approfondiamo il significato e l’attualità dell’evento di Fatima.
Qual è il motivo delle apparizioni della Madonna, nella storia del popolo di Dio?
«Le manifestazioni mariane sono un fenomeno ricorrente nella storia della Chiesa. Fondamentale, per comprenderle, è la categoria dell’incontro. Si tratta, infatti, di eventi in cui la Madre del Signore visita determinate terre e i loro “rappresentanti”, scelti dalla Provvidenza perché vedano Maria e ascoltino quanto ella ha da dire con le parole, con il silenzio e con eventuali segni (come il miracolo del sole a Fatima). E questi veggenti dovranno poi avere la pazienza e la forza di annunciare agli altri quello che essi hanno sperimentato, anche se tutto ciò procurerà loro difficoltà e sofferenze. Simili visite e incontri, pur avendo Maria per protagonista, non hanno però la Madre di Gesù come loro centro. Ella non viene per annunciare se stessa, bensì per annunciare quel che la Trinità le chiede di far conoscere a determinati individui e comunità. Le manifestazioni mariane nascono dunque dalla “preoccupazione” di Dio per la vita e il futuro dei suoi figli».
Questa presenza di Maria è spesso accompagnata da messaggi profetici. Che obiettivo hanno?
«In molti casi, come a Fatima, ella rende pubblicamente conoscibile e comprensibile il futuro che potrebbe riguardare alcune comunità cristiane e il territorio che esse abitano. Senza tale rivelazione particolare, questo futuro non è benedetto, bensì maledetto, nel senso che è all’insegna della morte e della sofferenza, e non della vita. La conoscenza del futuro offerta dalla profezia ha quindi lo scopo di rendere evidente, nel presente, una malvagità che si camuffa, presentandosi come bontà e giustizia. Stanare questo male, obbligandolo a mostrarsi per quel che è veramente, risulta il passaggio necessario affinché il futuro maledetto non accada, anzi possa essere modificato in futuro di benedizione. In sostanza, la profezia non rende nota l’immutabilità del futuro, ma illumina il presente per costruire un futuro nuovo e diverso, che corrisponda alla preoccupazione di Dio».
Fatima è emblematica in questo senso, poiché descrive il futuro e le vie per trasformarlo attraverso immagini simboliche forti: la visione dell’inferno, la devozione al Cuore immacolato di Maria, la consacrazione della Russia, la penitenza del martirio del vescovo vestito di bianco. Possiamo approfondirne il contenuto?
«La visione dell’inferno riassume tutta la sofferenza, la maledizione e la morte che attende il futuro temporale dell’Europa e il futuro eterno degli europei, frutto non del fato o della sfortuna, ma di scelte malvagie operanti qui e adesso nel presente del continente e dei suoi abitanti (il presente del 1917 in primo luogo, e poi degli anni seguenti). La devozione al Cuore immacolato di Maria e la consacrazione della Russia vengono offerte come le prime due vie per stanare la malvagità e il male che presiedono alle scelte dei singoli e dei gruppi, obbligandoli a venire allo scoperto per quello che sono realmente, vale a dire la distruzione sistematica di tutto ciò che è umano e che garantisce una vita umana degna. Il martirio del vescovo vestito di bianco (e non solo) è la terza via, che conduce alla costruzione di una Chiesa di martiri, che abbiano la libertà evangelica di sottrarsi consapevolmente ai sistemi totalitari e atei, così come di sottrarsi all’assopimento consumistico della coscienza e dei sentimenti, per vivere con coraggio, con forza e con pazienza il comandamento dell’amore del prossimo soprattutto quando assume l’imperativo dell’amore del nemico».
Qual è dunque l’attualità di quel messaggio?
«Oggi, dopo cento anni, l’Europa e il mondo intero, attraverso l’opera della Chiesa, si ritrovano di fronte a questa profezia. Si tratta di un momento favorevole, di un’occasione preziosa, per l’Europa e per il mondo. Il futuro annunciato nel 1917 si è in parte compiuto, in parte no. Il male e la malvagità continuano a occultarsi e nascondersi, in forme che sono sia simili che differenti rispetto a quelle del 1917. La profezia del Segreto attende ancora una risposta. L’Europa e il mondo devono scegliere se continuare la “Terza guerra mondiale a pezzi” di cui parla papa Francesco – e in essa continuano a moltiplicarsi gli inferni temporali ed eterni dove si bestemmia il nome di Dio – oppure se intraprendere le vie del cambiamento che sono l’esperienza credente (il Cuore immacolato di Maria), il rifiuto dell’ateismo di comodo e la promozione di una esperienza religiosa di qualità (la consacrazione della Russia alla Madonna), il coraggio dell’amore del nemico (la penitenza del vescovo vestito di bianco). Vie nelle quali si condensa l’eredità ecclesiale del concilio Vaticano II, che attende anch’essa cuori, corpi e menti che l’assumano come programma di vita».
PAROLA CHIAVE: CUORE IMMACOLATO DI MARIA
Secondo la testimonianza di suor Lucia, nell’apparizione del 13 giugno 1917 a Fatima, la Madonna disse: «Gesù vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare. Egli vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore immacolato». E in una nuova apparizione, il 10 dicembre 1925, la Vergine le mostrò il cuore coronato di spine e le chiese di diffondere la devozione dei cosiddetti “Primi cinque sabati del mese”. «A tutti coloro che per cinque mesi, al primo sabato, si confesseranno, riceveranno la santa Comunione, reciteranno il Rosario e mi faranno compagnia per quindici minuti meditando i misteri, con l’intenzione di offrirmi riparazioni, prometto di assisterli nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie alla salvezza», disse Maria. La festa del Cuore immacolato di Maria è stata estesa a tutta la Chiesa da papa Pio XII nel 1944 e cade il giorno dopo la festa del Sacro Cuore di Gesù.
Fonte www.famigliacristiana.it
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