Ethica et Oeconomia

Fermati un attimo e leggi questo messaggio! Perché ti preoccupi così tanto dei problemi della tua vita?

Gesù voleva che si confidasse in Lui. Ci sono molti passi dei Vangeli in cui rimprovera agli apostoli e ad altre persone di non avere piena fiducia in Lui. Lo richiedeva per fare miracoli. Davanti all’emorroissa ha detto: “’Coraggio, figliola, la tua fede ti ha guarita’. E in quell’istante la donna guarì” (Mt 9, 22). Dopo aver calmato la tempesta nel mare di Galilea, ha chiesto ai discepoli: “Perché avete paura, uomini di poca fede?” (Mt 8, 26). Nella sua città, Nazareth, l’evangelista Matteo dice che “non fece molti miracoli a causa della loro incredulità” (Mt 13, 58).

È impressionante notare come Gesù curasse quanti riponevano fiducia in Lui. I due ciechi di Gerico gridavano “Signore, abbi pietà di noi, figlio di Davide!” (Mt 20, 30), ed Egli li ha guariti. Ha fatto lo stesso con il figlio di quella ostinata donna cananea che lo ha implorato dicendo: “Anche i cagnolini sotto la tavola mangiano delle briciole dei figli” (Mc 11, 28).

Gesù ci chiede di avere fiducia assoluta in Dio:

Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena” 

(Mt 6, 25-34)

Malgrado tutte queste parole di Gesù, che chiede di non preoccuparci e di non inquietarci per le necessità della vita, chi di noi non vive pieno di preoccupazioni, perdendo sonno e salute?

Perché ci succede? Sicuramente perché la nostra fiducia in Dio non è abbastanza forte, il che fa sì che non ci abbandoniamo nelle sue mani come il bambino in braccio alla madre. Ci manca una fede più robusta, come è mancata agli apostoli che Gli hanno chiesto “Signore, aumenta la nostra fede”.

Abbiamo allora bisogno di rafforzare la nostra fede. Come? È un esercizio quotidiano, mettendoci nelle mani di Dio da figli amati quali siamo, mettendo nella nostra mente e nel nostro cuore ciò che Egli ha detto: quando il figlio chiede il pane, il padre non gli darà una pietra, e quando chiede un uovo non gli darà uno scorpione (Lc 13,11 ss).



Per imparare a confidare in Dio bisogna rafforzare la fede. San Paolo dice che “il giusto vivrà mediante la fede” (Rm 1, 17). “Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?” (Rm 8, 31).

La fede deve essere esercitata nella quotidianità; in ogni difficoltà, in ogni problema, in ogni lotta, mettendo tutto nelle mani di Dio e facendo la nostra parte.

Sant’Agostino ci ha detto di offrirci a Dio senza timore, perché se Egli ci mette nella lotta sicuramente non ci lascerà soli quando cadremo.

Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, dottore della Chiesa, ha detto che com’è la nostra fiducia, così saranno le grazie di Dio. Una grande fiducia merita grandi cose. Dio non vuole risponderci se non siamo certi di ottenere una risposta.

La fede è credere in ciò che non vediamo, e il premio della fede è vedere ciò che crediamo. Dio agirà nella nostra vita nella stessa proporzione della nostra fede e della nostra dedizione a Lui. La comprensione delle realtà di fede ci è nascosta da Dio perché abbiamo il merito di credere. Dio si rallegra quando confidiamo in Lui senza comprendere cosa sta accadendo.

Per riuscire a donarci a Dio con fede abbiamo bisogno di nutrire la nostra amicizia con Lui con la preghiera di intimità e con la purezza del cuore.

Santa Teresa ha detto: “Quando l’uomo cammina rivestito di fede, il male non lo raggiunge perché con la fede molto più che con tutte le altre virtù è ben protetto contro il demonio, che è il nemico più forte e astuto. So per esperienza che se qualcuno fin dall’inizio decide di fare qualcosa per Dio, per quanto sia difficile, non ha nulla da temere”. “Ah, mio Signore! Tutto il male deriva dal fatto di non tenere gli occhi fissi su di Voi”.



A cura di Redazione Papaboys fonte: Aleteia
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