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Fiaccolata per morti cancro. Mons. Di Donna: non perdiamo speranza

acerra_corteo_ildeskacerra_corteo_ildeskCAMPANIA – ACERRA – “È un momento importante che contribuisce a mantenere desta l’attenzione sul dramma umanitario ambientale nella nostra città contro il rischio che su di esso cali il silenzio”. Così monsignor Antonio Di Donna, vescovo di Acerra, nel messaggio per la fiaccolata, che si è tenuta sabato ad Acerra per ricordare tutte le persone morte per cancro. “Non possiamo limitarci a contare i morti né rassegnarci – ha avvertito il presule -. Perciò, alle istituzioni dico ancora una volta: fate presto, non c’è più da aspettare, si procede troppo lentamente; si parta subito con uno studio approfondito e serio sui fattori inquinanti nella nostra città e si mettano in campo misure straordinarie per la tutela della salute ad Acerra”. In particolare, è stato l’appello del vescovo, “si dia seguito alla richiesta di moratoria che mira ad impedire l’insediamento di nuovi impianti inquinanti nella nostra città: Acerra, lo ripeto, ha già dato”.

“Il vescovo e la Chiesa di Acerra – ha chiarito monsignor Di Donna – non sono contro nessuno, ma sentono l’urgenza e il dovere di chiedere serenità per la propria gente, serenità che può arrivare soltanto da decisioni istituzionali serie, credibili e coerenti, che abbiano a cuore lo sviluppo vero e sano della nostra città, uno sviluppo che ponga al centro l’uomo, la sua vita e la sua dignità”. Perciò, ha proseguito, “plaudiamo al programma di screening tumorali avviato da qualche giorno, ma sappiamo anche che la prevenzione da sola non basta per ridare serenità al popolo di Acerra, soprattutto ai giovani”. Infine, il presule ai partecipanti alla fiaccolata ha ribadito “l’appello a stare uniti: non disperdetevi, perché la frammentazione favorisce l’idea di fare di Acerra uno scarto. Disuniti non si va da nessuna parte”. Infine, “con Papa Francesco” ha rinnovato a tutti “l’esortazione a non perdere la speranza: insieme possiamo lavorare ad un futuro sereno e diverso per la nostra città”. Fonte: Agensir

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