“Il vescovo e la Chiesa di Acerra – ha chiarito monsignor Di Donna – non sono contro nessuno, ma sentono l’urgenza e il dovere di chiedere serenità per la propria gente, serenità che può arrivare soltanto da decisioni istituzionali serie, credibili e coerenti, che abbiano a cuore lo sviluppo vero e sano della nostra città, uno sviluppo che ponga al centro l’uomo, la sua vita e la sua dignità”. Perciò, ha proseguito, “plaudiamo al programma di screening tumorali avviato da qualche giorno, ma sappiamo anche che la prevenzione da sola non basta per ridare serenità al popolo di Acerra, soprattutto ai giovani”. Infine, il presule ai partecipanti alla fiaccolata ha ribadito “l’appello a stare uniti: non disperdetevi, perché la frammentazione favorisce l’idea di fare di Acerra uno scarto. Disuniti non si va da nessuna parte”. Infine, “con Papa Francesco” ha rinnovato a tutti “l’esortazione a non perdere la speranza: insieme possiamo lavorare ad un futuro sereno e diverso per la nostra città”. Fonte: Agensir
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